giovedì 19 marzo 2020

Recensione "Il cattivo psichiatra" di Erin Kelly

Cari romantici, Giada Bertone ha letto "Il cattivo psichiatra" di Erin Kelly, un thriller edito Newton Compton Editori.

Titolo: Il cattivo psichiatra
Autrice: Erin Kelly
Genere: Thriller
Editore: Newton Compton Editori
Per acquistarlo → Il cattivo psichiatra

to be continued...

SINOSSI
Marianne aveva diciassette anni quando si allontanò dalla famiglia, dal fidanzato Jesse… e dalla morte che avevano sulla coscienza. Adesso, a trent’anni di distanza, è costretta a tornare per prendersi cura di sua madre. E il passato comincia a riemergere. Jesse, infatti, non l’ha mai perdonata per averlo abbandonato. E minaccia di rivelare la verità su ciò che accadde molti anni prima. Ma Marianne intende proteggere la sua famiglia a qualunque costo: il marito e la figlia non devono sapere che cosa ha fatto. E così, pur di evitare che le cose precipitino, decide di chiedere aiuto, anche se questo significa affrontare i fantasmi del passato.  Anche se vuol dire scendere a patti con il suo peggior nemico. Quello che Marianne non sa è che ci sono segreti che nemmeno lei conosce… e c’è qualcuno disposto a fare qualunque cosa perché rimangano sepolti.

RECENSIONE
Cari romantici, ho letto "Il cattivo psichiatra" di Erin Kelly. Marianne si è lasciata alle spalle un oscuro segreto sicura che mai più avrebbe dovuto farci i conti. Quando torna nel suo paese d'origine ad accudire la madre, vede il suo ex fidanzato Jesse e capisce che il passato la stava aspettando. Entrambi condividono il peso di parole mai dette. Ma qualcuno è pronto a distruggere anni e anni di silenzio; Marianne dovrà fare tutto il possibile per riuscire a tenere i suoi segreti nascosti, soprattutto agli occhi di sua figlia. Una terza persona è coinvolta nella pericolosa rivelazione: Helen. Cosa centra una facoltosa donna anziana con Marianne e Jesse? Ciò che li accomuna è l'inquietante struttura della città: un ex manicomio.
"Ero crudele per poter sopravvivere. Non riuscivo a guardarlo negli occhi. Non sopportavo la complicità morbosa di ciò che avevamo fatto, non sopportavo l'idea di conoscerlo; peggio di essere conosciuta. "

Ho trovato il libro scorrevole; è ben scritto e le pagine fluiscono una dopo l'altra senza difficoltà. La vicenda è divisa in quattro parti, che raccontano diversi punti di vista. In alcuni la narrazione è in prima persona, in altri in terza. Ci si divide tra i segreti del passato e sul loro ripresentarsi nel presente. I personaggi sono ben caratterizzati. Ho cercato per la maggior parte del tempo di trovare un "cattivo", per poi scoprire alla fine che ogni personaggio è decisamente più complesso di quanto possa sembrare e le intenzioni di ognuno di loro vengono analizzate accuratamente.
"I segreti sono un modo per sopravvivere. "

La storia è interessante e complicata. Mi sono trovata davanti a una fitta trama fatta di indizi. La percezione che ho avuto è che ci fosse sempre qualcosa di più brutto sotto all'apparenza e infatti sono stata condotta fino agli abissi dei quattro personaggi principali: Marianne e sua figlia, Jesse e Helen. Si parla di manicomi, di errori, di vendetta, di riscatto secondi punti di vista diversi.
Il messaggio che mi è arrivato forte è che spesso ci si sofferma sull'apparenza delle azioni, dimenticando gli articolati passaggi che compie la mente prima di arrivare a una conclusione. Inoltre viene evidenziata un giusta riflessione su cos'erano una volta i manicomi: luoghi in cui anche una persona sana sarebbe impazzita. Ho trovato molto interessanti le vicende del manicomio, così realistiche da sembrare delle testimonianze vere. Questo mi ha incuriosita profondamente. Nonostante ciò, a lettura terminata, è come se mi sfuggisse qualcosa, che è forse la vera essenza di questo romanzo. I dubbi sono stati fugati, eppure questa storia non mi ha lasciato molte emozioni Ecco, non lo definirei un thriller. C'è un omicidio, ma passa in secondo piano e diventa un pretesto per classificare la lettura tale. Per il resto, non ho provato né ansia, né inquietudine, né le classiche emozioni forti. È sicuramente un libro che ho apprezzato, che indaga la psiche umana e che riporta nozioni importanti sugli ex manicomi, sull'amore spericolato adolescenziale, sui pregiudizi, sulla diversità. Ma sono stata delusa dalla mancanza di elementi realmente legati al mondo del thriller.
"Come facevano le persone davvero malate a guarire in un posto simile?"

Il titolo è suggestivo, tuttavia non ho riscontrato alcuna pertinenza con la storia, quindi è anche un po' fuorviante. "Il cattivo psichiatra" è interessante e coinvolgente, con una forte connotazione psicologica che spinge il lettore verso l'empatia. Lo consiglio a coloro che vogliono un libro che tratta il tema dei manicomi, ma lo sconsiglio a chi cerca un thriller incalzante e inquietante.
"Ho detto che il mio cervello è un labirinto. I pensieri lo sovraccaricano come pazienti vocianti e mi rendo conto che le porte che mi impediscono di pensare il peggio hanno ragione di esistere."

Buona lettura!
Piacevole
Alla prossima, Giada Bertone.
Il team di Passion For Books. ♥

Nessun commento:

Posta un commento