venerdì 10 gennaio 2020

Recensione "Un matrimonio vittoriano" di Estelle Hunt

Cari romantici, Luisa Diana ha letto "Un matrimonio vittoriano" di Estelle Hunt, un romanzo storico edito Self Publishing.

Titolo: Un matrimonio vittoriano
Autrice: Estelle Hunt
Genere: Romanzo storico
Editore: Self Publishing
Per acquistarlo → Un matrimonio vittoriano

to be continued...

SINOSSI
Londra, 1866

Rupert Ashdown è stato allevato per diventare il futuro conte di Warleigh, ma alla morte del padre erediterà una disastrosa situazione finanziaria. A quel punto un matrimonio di convenienza appare come l’unica soluzione per salvare la sua famiglia dalla bancarotta. Il dover sposare una figlia della borghesia, però, benché di singolare avvenenza e straordinaria ricchezza, gli appare come la più terribile delle sorti.
Dal canto suo, Philippa Hardy è stata educata affinché un giorno potesse convolare a nozze con un aristocratico, esaudendo così il desiderio dell’ambiziosa e spregiudicata madre. Conosce le regole della Società, sa quali sono i suoi doveri e accetta, seppur timorosa, il volere della propria famiglia. Quando tuttavia le viene presentato Rupert, il futuro marito, si convince che la felicità è a portata di mano: lui è giovane, affascinante e il suo sguardo l’accende di passione.
Per Rupert quella ragazzina borghese, che disprezza a causa delle origini, è soltanto il mezzo per avere un erede e risollevare le finanze di famiglia, ma non intende concederle nulla più che una gravidanza e un trattamento formale e cortese. Philippa, invece, lo ama già dal primo incontro, ha deciso che riuscirà a scalfire il cuore di ghiaccio del conte e non le importa del prezzo che dovrà pagare per riuscirvi.

RECENSIONE
I matrimoni senza amore sono spaventosi. Tuttavia, c’è qualcosa di peggio di un matrimonio senza amore: un matrimonio in cui esiste l’amore, ma da una parte sola, ed esiste la fiducia, ma da una parte sola. Un matrimonio in cui uno dei due cuori è destinato a essere infranto.
Oscar Wilde

Amo gli storici in una maniera viscerale, quando poi sono scritti con solerzia e certosina finezza, si arriva al punto di piangere, giunti alla parola fine.
Estelle Hunt è per me una garanzia, leggere le sue storie ti fa precipitare in un mondo fatto di pura emozione, di felicità incommensurata e travolta nella stessa spirale dei suoi protagonisti.
Rupert è strepitoso nella ferocia oltraggiosa del suo orgoglio, unito alla sua alterigia nobiliare.
Philippa è meravigliosa nel suo incedere fanciullesco, nel suo approcciarsi a chi la ritiene solo una parvenu.

Philippa apriva gli occhi costernata, le circondò il volto con le mani e le coprì la bocca con la propria. Fu un bacio vessatorio, più violento di una staffilata, più eccitante della corsa a rotta di collo su Ismael. La imprigionò tra labbra e braccia, la lingua che la penetrava a ricordarle che era lui a comandare, a esigere, a decidere delle loro vite. Non le importava nulla di ciò che stava per infliggerle.

Ma “Un matrimonio vittoriano” non è solo Rupert e Philippa, ma anche chi contribuisce a dare a questa storia tutta la fierezza, la stupenda quanto gloriosa avvenenza di ciò che abbraccia i due protagonisti.
Ginevra, madre di Philippa, mi ha molto coinvolta, una donna ferrea, di carattere, che non si piega né si lascia piegare da nessuno, sulla stessa riga, Lady Ophelia, madre di Rupert, non dimentichiamoci di Olive, Esmond e Juliana.
Tutti coprotagonisti che rendono bello, avvincente, ricco di pathos e di emozioni questo nuovo romanzo che vi consiglio di non perdervi nel modo più assoluto.

Siete nate per questo ma tu, Philippa, tu sei nata per me soltanto. Al diavolo l’erede, di parenti che possono ereditare questo mucchio di pietre ce ne sono fin troppi e cosa vuoi che sia un titolo? Nulla, è solo un modo di riferirsi, privilegi obsoleti, spocchiose pretese. Tu sei il sole, Philippa, senza di te brancolerei in un crepuscolo perenne.

Lo stile di Estelle è impeccabile, la sua è una penna decisa, ricca e fluida, intrisa di accorato sentimento, straordinaria vivacità, amore in ogni sua sfaccettatura.

«Philippa, ti prego!» la chiamò, stringendosela addosso.
Al suo silenzio, affondò il volto nel collo e strinse forte gli occhi. «Ti supplico, ti supplico…»

Buona lettura!
Magnifico
Alla prossima, Luisa Diana.
Il team di Passion For Books. ♥

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