venerdì 27 settembre 2019

Recensione "Più in alto del giorno" di Valentina Orengo

Cari romantici, Giada Bertone ha letto "Più in alto del giorno" di Valentina Orengo, un romanzo edito Garzanti.

Titolo: Più in alto del giorno
Autrice: Valentina Orengo
Genere: Romanzo
Editore: Garzanti
Per acquistarlo → Più in alto del giorno

to be continued...

SINOSSI
Mimì ha tredici anni ed è convinta che la vacanza in quel piccolo paese di frontiera affacciato sul mare sia la più noiosa della sua vita. Trascorre le giornate leggendo, seduta sul tronco mozzato di un ulivo, e aspettando che qualcosa succeda. Un pomeriggio, all’improvviso, quasi dal nulla compare Alfred, un ciuffo di capelli a coprirgli gli occhi e i piedi nudi. Da quel momento tutto intorno a lei comincia a cambiare. È lui a farle scoprire che il paese profuma di bucato, di pomodori secchi e di gelsomino. È lui a farle conoscere Scatto, Nero e Scintilla. Insieme a loro trascorre giorni spensierati tra i viottoli che si arrampicano sulla collina, la piazza e la spiaggia. Per la prima volta assapora il gusto della libertà e, mentre il mondo degli adulti si fa sempre più lontano, tutto sembra essere quasi troppo perfetto per essere vero. Ma quel momento incantato è breve. Sulle colline, Mimì e Alfred scoprono un segreto troppo grande per due ragazzini. Un segreto che, nonostante tutto, decidono di non rivelare a nessuno. La realtà irrompe violenta nelle loro vite svelandone le sfumature più cupe. L’amicizia tra Alfred e Mimì diventa ancora più profonda, ma la paura, le cose non dette e il dolore nascosto nelle pieghe imprevedibili degli eventi, segnano la fine della loro infanzia.

RECENSIONE
Cari romantici, ho avuto il piacere di leggere "Più in alto del giorno" di Valentina Orengo. Mimì è in quel delicato momento di passaggio tra infanzia e adolescenza. Si trasferisce coi suoi genitori e con la loro governante Maria in un paesino e conosce una realtà ben diversa da quella di città. Lì incontra Alfred, un ragazzo dall'animo gentile e nobile, ma segnato eternamente da ferita del passato. Diventano amici, escono insieme, Mimì cerca di spiegarsi quello sfarfallio che sente nella pancia quando le loro mani sono vicine; un giorno si troveranno costretti a condividere un grande segreto, una verità che non possono rivelare a nessuno, ma che pesa come un macigno sulle loro giovani spalle. Mimì cresce, si scontra con emozioni contrastanti, fatica a capire se stessa, i suoi genitori, il mondo. Ma ciò che sa è che quell'estate è destinata a cambiarla per sempre, in un modo irreparabile.
"Era come sospeso sul confine preciso tra infanzia ed età adulta e sul quel confine giocava come gli pareva, pendendo da una parte e dall'altra mela stessa misura, in un equilibrio assurdo, ma a suo modo perfetto: troppo adulto per essere un bambino e troppo bambino per essere un adulto."

Lo stile è fluido e diretto. È una lettura breve, ma molto coinvolgente, soprattutto perché la narrazione è in prima persona secondo il punto di vista della protagonista, ciò consente al lettore di immergersi ancora di più nella vicenda. È scritto benissimo; devo dire che mi sono commossa grazie a delle frasi di forte impatto, che in poche parole riescono a descrivere situazioni emotive complesse. Ci sono proposizioni che sono pura poesia e le ho rilette più volte per comprenderne ogni sfumatura. I personaggi sono ben caratterizzati e rivelano personalità originali.
"Avevo scoperto che avere un segreto è come costruirsi un recinto tutto intorno in cui si è soli."

La storia è profonda e mi ha colpita senza riserve. Le emozioni mi sono arrivate in un modo così diretto da stupirmi. La scrittrice è riuscita a dare alle parole un significato intenso, che mi ha portata a quel momento della mia vita in cui anche io ero in bilico tra infanzia e adolescenza. Si tratta di quell'istante in cui si capisce che non si sarà più bambini, ma non sarà neppure immediato diventare adulti. Ecco, Valentina Orengo ha catturato alla perfezione quell'attimo della vita umana e l'ha trasformato in un libro unico. Dalla lettura sono emerse tutte quelle emozioni intense e tutti quei dubbi tipici dell'adolescenza. Mimì che mi ha ispirato molta empatia, perché sente dentro di sé dei cambiamenti, sia nel rapporto con se stessa che nel rapporto con gli altri, ad esempio coi suoi genitori. Inizia a crearsi una sua indipendenza e anche a mentire, sentendo il peso delle bugie sul cuore, perché in fondo ha ancora tanto bisogno della sua famiglia, solo in un modo diverso rispetto al passato. Si parla anche di immigrazione e di ciò che comporta. Un tema che è sicuramente molto attuale e che viene elaborato secondo il punto di vista di due ragazzini: Mimì e Alfred. Proprio i due condivideranno un segreto, che li unirà ancora di più. L'amicizia è un pilastro fondamentale per la storia, ma spicca anche la forza del primo amore.
"Avevo sentito una fitta di nostalgia per quello che non ero più. Ero sempre loro figlia, ma non nello stesso modo, c'era tra me e loro un velo sottile che li faceva sembrare lontani e fuori fuoco."

Sono riuscita a cogliere diversi messaggi, ad esempio che ognuno di noi non dovrebbe mai dimenticare chi è stato in passato, dovrebbe portare sempre con sé un pezzo del bambino e del ragazzo che è stato. In altre parole: dobbiamo tutti risvegliare la fanciullezza che c'è stata in noi, perché ciò che abbiamo provato non lo proveremo più, non con quell'intensità. Allora da adulti dobbiamo conservare un poco di quella forza emotiva che abbiamo avuto per vivere meglio, per vivere davvero. Questo è un messaggio che mi ha commossa, così come la vicenda intera. In poche pagine vengono affrontati tanti temi delicati e vengono lanciati tanti spunti di riflessione. Infatti, prima di scrivere questa recensione, ho riflettuto parecchio sul significato di questa storia.
"Ero intrappolata in un vortice di emozioni troppo forti, diverse e sconosciute, che si erano incastrate tra loro malamente e che mi costringevano a stare rannicchiata dentro di me."

A chi lo consiglio? A tutti! In modo particolare, lo consiglio a chi ha dei figli adolescenti o quasi, perché riesce a comunicare benissimo gli stati d'animo che tutti i ragazzini di quell'età provano, stati che noi per primi abbiamo provato. Leggerlo è stata un'esperienza forte, emozionante, indelebile sul mio cuore. "Più in alto del giorno" è breve, ma intenso, poetico, toccante, profondo. Una storia che mostra un'umanità disarmante. L'unica accortezza per apprezzarlo fino in fondo? Leggere per scovare il significato vero della storia, per captarne l'essenza e per emozionarsi. Meraviglioso!

"Ma dentro di me, più di ogni altra cosa, di quel periodo ho conservato una grossa cicatrice. Di quelle su cui passi le dita ogni tanto per richiamare alla memoria il momento preciso in cui c'è stata la ferita. Quelle che ogni tanto tirano per farsi ricordare. È parte di me."

Buona lettura!
Magnifico
Alla prossima, Giada Bertone.
Il team di Passion For Books. ♥

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