venerdì 1 febbraio 2019

Recensione "L'inno di un profeta riluttante" di Joanne Proulx

Buon pomeriggio romantici, Simona Migliaccio ha letto "L'inno di un profeta riluttante" di Joanne Proulx, un dark romance edito Leggereditore.

Titolo: L'inno di un profeta riluttante
Autore: Joanne Proulx
Genere: Dark Romance
Editore: Leggereditore
Ebook: 3,49€
Cartaceo: 12,75€
Per acquistarlo → L'inno di un profeta riluttante

to be continued...

SINOSSI
Quando predice la morte di un amico, con un’incredibile precisione e una dovizia di particolari sbalorditiva, la vita del diciassettenne Luke Hunter si fa complicata. L’intera Stokum, la cittadina del Michigan in cui vive, è a conoscenza della sua premonizione e vorrebbe saperne di più, ma Luke si chiude in sé stesso, tiene a distanza i curiosi e non rivela a nessuno, neanche ai genitori e al suo amico Fang, che le profezie di morte continuano a ripetersi. E mentre tutti cercano di trarre profitto dal suo “dono”, lui è costretto a fare i conti con l’assurdo e continuo incubo in cui la scoperta di questo scomodo talento lo ha gettato. Terrorizzato, Luke avanza a fatica attraverso un suo personale campo minato, disseminato di riflessioni esistenziali mai considerate prima e reso ancora più intricato da cristiani fondamentalisti desiderosi di “aiutarlo” e dai sentimenti che capisce di nutrire per la ragazza dei suoi sogni, nonché ex fidanzata dell’amico morto…

RECENSIONE

Luke Hunter, diciassettenne del Michigan, trascorre il solito pomeriggio nel sottoscala della casa del suo migliore amico Fang insieme ad altri compagni, quando improvvisamente viene percorso da una strana sensazione e vive nella propria mente la morte di uno di questi fin nei minimi particolari. Inizialmente ignorato e deriso da parte di tutti, si trova catapultato al centro dell'attenzione della città e della stampa che lo identifica come il "Profeta". Quando accade ciò che aveva predetto, Luke si chiude in se stesso, non confidando a nessuno che le premonizioni continuano, incubi spaventosi che gli fanno compagnia tutti i giorni.

"Avevo la mano sulla ringhiera ed ero a metà di un gradino quando quel flash mi investì, nitido come il notiziario che avevamo appena finito di vedere."

Questo libro è un romanzo fantasy dalle tinte dark e il tema ricorrente è chiaramente la morte.
Tutto è narrato dal punto di vista del protagonista, e ho trovato molto soddisfacente la descrizione delle sensazioni che il ragazzo prova ogni qual volta deve "sopportare" il peso di queste premonizioni e soprattutto l'ironia che utilizza nel parlare di se stesso.
Luke è un adolescente problematico, con poca autostima, che passa le sue giornate con gli amici ascoltando musica rock mentre fuma erba e di certo non è un tipo che si può definire espansivo. Infatti non si relaziona con persone diverse dalla sua cerchia ristretta e trovarsi d'improvviso sotto i riflettori fa sì che si chiuda ancora di più in se stesso, purtroppo anche con l'aiuto di medicinali, tacendo il suo stato d'animo a tutti.

"«Allora...come hai fatto?» chiese infine, come se fosse stato una specie di trucco.
«Non ne ho la minima, fottuta idea»"

La consapevolezza dell'autodistruzione come conseguenza inevitabile del suo comportamento, lo porteranno ad aprirsi e a parlare con i suoi  genitori, con l'amico Fang e con Faith, l'ex fidanzata dell'amico morto, della quale è segretamente innamorato.
Un'analisi interiore che portano alla reazione, non potendo essere più passivo difronte agli interrogativi su ciò che gli sta accadendo.

"Quello che intendo è che all'improvviso gli ultimi sette mesi della mia vita non mi parvero più cosi negativi perché potevo vedere come alcune dosi di vita e di morte mi avessero allontanato da tutto quello che aveva a che fare con Dwight, dal Luke che ero stato in autunno."

Devo dire che non ho apprezzato molto il modo in cui il personaggio fa un uso eccessivo di medicinali per alienarsi rispetto a ciò che lo circonda, con la complicità di dottori e farmacisti, pur capendo che l'enfatizzare la cosa serviva semplicemente a far capire che non si trattava della soluzione adatta. Cosi come si intuisce che le risposte si possono trovare solo guardando dentro se stessi, piuttosto che ascoltare per esempio le teorie dei cattolici che non fanno altro che caricarlo di responsabilità.
Non condivido il finale che a mio parere è stato un po' troppo frettoloso, e mi sarei soffermata molto di più su alcuni aspetti, sulla lotta interiore tra la responsabilità di possedere un "dono" e la consapevolezza dell'immutabilità del destino.
Fermo restando che è un bel libro, che affronta a modo suo tematiche importanti e quindi lo consiglio.


"«Ho cercato di gestire le cose da solo, di... vivere con questa cosa, capite?» La voce mi tremava per l'emozione, cosa imbarazzante, ma mi costrinsi a continuare. «Per un po' ho pensato di cavarmela bene, ho creduto di riuscire a farcela, ma poi la mia vita si è incasinata così tanto...»"

Buona lettura!

Bello
Alla prossima, Simona Migliaccio.
Il team di Passion For Books. ♥

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