mercoledì 13 febbraio 2019

Recensione "La chimica degli opposti" di Randa Abdel-Fattah

Buongiorno romantici, Silvia Paguni ha letto "La chimica degli opposti" di Randa Abdel-Fattah, un new adult edito Mondadori.

Titolo: La chimica degli opposti
Autrice: Randa Abdel-Fattah
Genere: New Adult
Editore: Mondadori
Ebook: 9,99€
Cartaceo: 15,30€
Per acquistarlo → La chimica degli opposti

to be continued...
SINOSSI
L'atmosfera è elettrica e la gente è molto carica da entrambe le parti. Poi scorgo lei. I suoi occhi. Non ne ho mai visti così. Di che colore sono? Nocciola e verdi con pennellate d'autunno e frammenti di smeraldo. E io me ne sto lì con in mano il mio cartello, mentre lei è qualche passo più in là, vicino a un poliziotto, e tiene stretto il suo.
Il primo incontro con Mina è un fulmine a ciel sereno per Michael. Avviene per caso, durante una manifestazione organizzata dal nuovo partito politico fondato dal padre di lui che, con la scusa di difenderne i valori originari, si oppone all'accoglienza dei rifugiati arrivati via mare nel Paese. Il problema è che Mina sta dall'altra parte della barricata. Anni prima, infatti, ancora bambina, è scappata dall'Afghanistan insieme alla mamma e, dopo un viaggio lungo ed estenuante, è sbarcata in Australia, dove, come rifugiata, ha posto le basi per una nuova vita. Non è stato per niente facile, perché, come dice sua madre, "stare in un nuovo Paese è come camminare con una protesi. Ci vuole il doppio del tempo perché la mente e il corpo si adattino", però Mina sembra avercela fatta. Si è lasciata alle spalle la sofferenza e il dolore passati, è diventata una ragazza coraggiosa e fiera, e una studentessa talmente brillante da riuscire a vincere una borsa di studio per frequentare una scuola privata prestigiosa, la stessa di Michael. Ed è proprio qui che le loro vite si incontrano, o meglio si scontrano, nuovamente. Fin da subito infatti è chiaro a entrambi che appartengono a due mondi diversi, lontani da ogni punto di vista, eppure l'attrazione che li spinge l'uno verso l'altra è troppo grande, troppo potente per ignorarla. E quando la situazione intorno a loro si surriscalda, è altrettanto chiaro che non è più possibile accettare un mondo in cui tutto è bianco o nero. Sarebbe più facile, ma significherebbe rinunciare al sentimento che li unisce. E nessuno dei due è pronto a farlo. Forse, alla fine, ci sono casi in cui bisogna scendere in trincea e combattere contro tutto e tutti. Casi in cui vale la pena di rischiare per proteggere ciò che più amiamo.

RECENSIONE
Da una scrittrice australiana, nata da genitori misti palestinesi ed egiziani, che racconta di una storia di sentimenti tra un ragazzo di Sydney e una ragazza afghana, ti aspetti di leggere qualcosa che parli di argomenti lontani da te, che, seppur belli, probabilmente farai fatica a comprendere.
Pessimo preconcetto!
Questo libro mi ha incantata e attirato così in profondità tra le sue righe da non essermi accorta di averlo terminato. È una storia che fa riflettere, attuale e che soddisfa appieno chi cerca anche qualcosa che sorprenda durante la lettura.
Andrebbe fatto leggere a tutti in questi tempi moderni che viviamo e soprattutto ai ragazzi del liceo perché in fondo è a quel target che fa riferimento.

“Un promemoria che per alcune persone nel mondo le parole “libertà e “vita normale” non sono diritti fondamentali. Sono un lusso che non si dovrebbe mai dare per scontato.”

Indubbiamente una lettura bella, scritta in maniera impeccabile e che smuove nel lettore la rabbia così come suscita i sorrisi, che lo fa pensare, poi vergognare e infine documentare.
Scritta a capitoli alternati dal punto di vista dei due protagonisti, è la storia giovane di Mina e Michael. Lei è una rifugiata in Australia dove, su un barcone, è arrivata da bambina con la madre, in seguito alla morte del padre, del fratellino e del resto della famiglia. In dieci anni di peripezie e di pseudo integrazione nelle zone ghetto che gravitano attorno a Sydney, lei ha iniziato una nuova vita, fatta di ottimi voti, di amicizie e di incubi notturni via via più sbiaditi.

“«Essere diversi è figo. Sei una rifugiata?» Non so mai come rispondere a questa domanda. Si smette mai di essere rifugiati? Anche se a un certo punto il posto dove ci si è rifugiati diventa casa?”

Mina ha un patrigno esemplare, un fratellino in arrivo e una borsa di studio per una scuola più prestigiosa dall’altra parte della città, quella ricca, quella delle possibilità.
La famiglia la sostiene fino a trasferirsi in blocco per permetterle di essere più comoda negli spostamenti e consentirle un’integrazione maggiore. Su di lei è riposto il peso delle aspettative dei genitori e dei loro sacrifici, che lei tenta in tutti i modi di non disilludere. Ma incontra Michael ai poli opposti di una manifestazione e poi a scuola, e con lui cambierà le sue priorità.

“Comincio a rendermi conto che nascere in questo mondo è un po' come nascere all’aria pura. La assorbi fin dal primo respiro, senza neanche renderti conto che, mentre tu puoi respirare a pieni polmoni, ci sono altri che devono indossare delle maschere di ossigeno per sopravvivere.”

Michael è un ragazzo tranquillo, un po' nerd, che è cresciuto nell’ovattata convinzione che il pensiero inculcatogli dai suoi genitori sia la regola da seguire. Incapace anch’egli di deludere i genitori si convince crescendo di volere un percorso di studi che non ama, di appoggiare idee politiche che non capisce fino in fondo e di voler accanto amicizie che crede siano giuste. In realtà a lui, come a molti occidentali giovani e meno giovani, manca la capacità di fermarsi ad ascoltare se quello che si è così abituati a chiamare “normalità”, non sia in realtà solo una coperta che ci impedisce di sbatterci a pensare con la nostra testa, assopendoci nella rassegnazione che le cose non possano andare diversamente da come vanno.

“Mi sento come se si fosse aperta una voragine tra me e i miei genitori e se le cose fra noi non potessero più essere come prima. Spiegare loro come mi sento significa attaccare il fulcro della loro identità, ciò che dà un senso alla loro vita. Mi sento in trappola, posso soltanto scegliere tra starmene zitto o spezzare loro il cuore.”

Per tutta la durata della lettura si avvertono le due fazioni opposte, sei diviso tra chi vuole difendere i propri confini dagli estranei e chi vorrebbe fare pacificamente propri quegli stessi confini.

“Quando siamo arrivati qui, abbiamo dovuto imparare la diversità di questo paese, e anche il fatto che per tutti gli altri siamo noi la diversità.”
~
“Quando non puoi avere quello che vuoi, devi volere quello che hai.”

Mina e Michael sono apparentemente due mondi opposti che collidono, due “razze” che non si avvicinano, ma entrambi impareranno sfidandosi e confrontandosi che non bisogna mai arrendersi alle angherie, perdendo le speranze e cedendo il potere a chi non vuole l’integrazione, e non solo perché si lascerebbero vincere, ma perché “la disperazione è un lusso che quelli come noi non possono permettersi.”
Buona lettura!


Magnifico
Alla prossima, Silvia Paguni.
Il team di Passion For Books. ♥

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