giovedì 27 dicembre 2018

Recensione "Se tu vai via porti il mio cuore con te" di Silvia Gianatti

Cari romantici, Luisa Diana ha letto "Se tu vai via porti il mio cuore con te" di Silvia Gianatti, un romanzo edito Leggereditore.

Titolo: Se tu vai via porti il mio cuore con te
Autrice: Silvia Gianatti
Genere: Romanzo
Editore: Leggereditore
Ebook: 1,99€
Cartaceo: 13,60€
Per acquistarlo → Se tu vai via porti il mio cuore con te

to be continued...

SINOSSI
Manca solo un mese alla nascita del suo primo figlio, quando Valeria sente pronunciare dai medici le parole che nessuna madre vorrebbe mai sentirsi dire: “Non c’è battito.” Anche se non ha mai visto la luce, al bambino che per otto mesi è cresciuto nella sua pancia Valeria ha quotidianamente rivolto parole, pensieri, racconti, sogni… Come può accettarne la morte? 
Per un genitore la perdita di un figlio è una tragica sovversione del ciclo naturale della vita, un’ingiustizia inaccettabile, una sofferenza atroce che congela ogni cosa e da cui sembra impossibile poter riemergere. Lacerata dal dolore e dalla rabbia, Valeria si chiude in sé stessa, finché un giorno non prende in mano carta e penna e inizia a scrivere. E così, pagina dopo pagina, ristabilisce, quasi senza rendersene conto, il legame violentemente interrotto con il suo bambino, e con sé stessa. La vita riprende il suo corso, il sole ricomincia lentamente a illuminare le giornate di Valeria, il mondo recupera colore e calore. E anche se è un buco nero in fondo al cuore, avviene che un giorno il dolore fa spazio ad altre felicità. Bisogna solo avere la pazienza di saper aspettare, il coraggio di farsi aiutare, la speranza che a poco a poco si ritrovi un senso a tutto. Un libro toccante e delicato su un tema difficile: la morte perinatale, un fenomeno diffusissimo ma di cui si parla ancora troppo poco. Ma Se tu vai via, porti il mio cuore con te è anche e soprattutto un libro sulla perdita e sul superamento del dolore, perché alle lacrime e alla rabbia seguono prima o poi la pace e la forza di ricominciare.

RECENSIONE

Quando si diventa una mamma? È quando nasce un bambino? Tu non sei nato. Io sono la tua mamma.

Mi sono innamorata di questo libro appena letta la sinossi, fin da subito ho capito che mi sarei trovata a leggere il vero dolore, la reale perdita e che niente e nessuno avrebbe potuto essere di aiuto. In ogni parola l’autrice è stata così precisa, dettagliata, così crudele, permettetemi il termine, perché ha infierito su ogni parola cruda, tagliente, proprio per enfatizzare ciò che porta un lutto. Le parole postate sopra mi hanno messo i brividi, ho cercato di entrare nella mente di chiunque avesse provato un simile dolore, ma so che non è possibile, so che ogni parola da condividere non basta a resettare il tutto, so, anche se mai vissuto, che si fatica a ritornare quello che si è stati una volta e che sempre ci sarà nel cuore quel dolore che è stato, è e sarà sempre di perdita.

E non c’era più panico. Non c’era più ansia. Non c’era ancora la pancia. Ma c’eri tu. E poi non ci sei stato più.

Quando si vive al di fuori della sofferenza è facile dire: non ti preoccupare, la vita continua, vai avanti. Concordo è anche vero, ma non si può chiedere che il tutto venga dimenticato, questo non accadrà mai.
I due protagonisti li ho vissuti in modo così intimo che quasi li ho percepiti come amici che, in ogni riga, mi chiedevano di capire e di dar loro una mano. Ho pianto con loro, con Valeria mi sono anche arrabbiata, lo so donne che mi verrete contro, ma una perdita non è mai solo di una persona in una coppia, è vero siamo donne, viviamo l’essere mamme in modo diverso, ma non dimentichiamoci mai di chi con la sola presenza sa sostenerci in ogni momento. Ho sofferto tantissimo con Marco, avrei tanto voluto confortarlo, scuotendo io stessa Valeria con insulti e qualche scossone e la sua risposta a Valeria è stato l’emblema assoluto dell’amore.

Non avere paura di andare avanti. Sarai per sempre la sua mamma. Anche se lui non è mai nato. Anche se tu deciderai di ricominciare a vivere. Come io sarò per sempre il suo papà. Ti amo.
PS: Aveva la tua bocca. Aveva il mio naso. Era e sarà per sempre il nostro bambino.

Non avevo letto niente di Silvia, il suo stile penetra il cuore, ti lascia entrare le emozioni in modo diretto e sconvolgente, ogni sua parola è stata una pugnalata, una lacrima, un sussulto.
Una storia vera, dolorosa, che fa precipitare nel buio e che solo con molta sofferenza ci si rialza per poter andare avanti nonostante tutto.
Leggetelo a chi ancora non l’ha fatto perché è una storia che merita davvero.
Buona lettura!

Magnifico
Alla prossima, Luisa Diana.
Il team di Passion For Books. ♥

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