Titolo: Rimani immobile
Autrice: Lisa Regan
Genere: Thriller
Editore: Hope Edizioni
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to be continued...
SINOSSI
Dopo anni di servizio come agente di pattuglia, la detective Jocelyn Rush è quasi immune alla violenza che imperversa nelle strade di Filadelfia... quasi. Dopo aver salvato la figlia di tre anni, durante un furto d’auto, Jocelyn finisce al pronto soccorso e incontra Anita, una ex prostituta che ha conosciuto durante i suoi pattugliamenti, e che è stata mutilata in una brutale aggressione.
Con l’aiuto del suo collega e grazie al supporto dell’Unità Vittime Speciali di Filadelfia, Jocelyn scopre che Anita non è stata la prima vittima di questi attacchi e che non sarà l’ultima. Quando la violenza la colpisce da vicino, Jocelyn sa di dover fare qualunque cosa pur di fermare questi sadici aggressori, anche se questo la costringerà a fare i conti con un terribile ricordo del suo passato.
Rimani immobile, di Lisa Regan, vincitrice di numerosi premi, è un thriller coinvolgente e carico di tensione.
Con l’aiuto del suo collega e grazie al supporto dell’Unità Vittime Speciali di Filadelfia, Jocelyn scopre che Anita non è stata la prima vittima di questi attacchi e che non sarà l’ultima. Quando la violenza la colpisce da vicino, Jocelyn sa di dover fare qualunque cosa pur di fermare questi sadici aggressori, anche se questo la costringerà a fare i conti con un terribile ricordo del suo passato.
Rimani immobile, di Lisa Regan, vincitrice di numerosi premi, è un thriller coinvolgente e carico di tensione.
RECENSIONE
Jocelyn Rush è una detective
del dipartimento di polizia di Filadelfia dove svolge il suo lavoro con
dedizione e coraggio. Ha una figlia di tre anni, Olivia, alla quale dedica ogni
momento libero cercando di distogliersi da un passato drammatico di cui non ha
memoria, ma che la ricorre con incubi continui. Quando una donna viene lasciata
vicino a un pronto soccorso con dei buchi a mani e piedi, Jocelyn decide di
indagare anche se il caso non appartiene al suo distretto.
Mentre qualcuno mette
in pericolo la vita sua e di sua figlia per farle avere degli strani messaggi a
forma di origami, scoprirà che il suo passato e le violenze del presente si
incontrano in un intreccio pericoloso che solo il suo coraggio riuscirà a
sciogliere quasi a costo della sua stessa vita.
Il romanzo parte a ritmo
sostenuto e lo mantiene per tutta la sua durata visto che la storia si svolge
nell'arco di circa due mesi come ci viene sottolineato nei capitoli, ognuno dei
quali narra di una o più azioni svolte nello stesso giorno per poi passare al
giorno seguente.
Devo dire che Jocelyn Rush mi
è piaciuta subito. È una poliziotta tosta ma riesce a esserlo tenendo a freno
una grande emotività e la rabbia strisciante causatale dal suo passato super
complicato. E tutta la storia è ben costruita, con i tempi giusti e i
personaggi perfettamente calzanti al ruolo che l'autrice ha assegnato loro.
Con le sale giochi interne
e il vasto parco esterno ideale per i bambini di ogni età, lo Smith era uno dei
posti dove Olivia preferiva andare nel giorno di riposo di Jocelyn. E anche a
lei piaceva perchè era gratis. Lavorava a tempo pieno come detective per il
dipartimento di polizia di Filadelfia ma crescere una bambina da sola era
costoso.
L'autrice riesce
magistralmente a far entrare il lettore nella vita di un distretto di polizia
dove la routine viene temperata dalla professionalità e dal desiderio di
alleviare almeno un po' le tristi conseguenze derivate dalle azioni nate dalla
parte peggiore degli esseri umani di una grande città.
Jocelyn camminava avanti e
indietro per l'ottavo piano del Criminal Justice Centre fermandosi di tanto in
tanto a guardare l'andirivieni della gente nella strada sottostante. La città sembrava
così tranquilla da quel punto di vista. Da dove si trovava, era quasi
impossibile credere al letamaio di violenza e depravazione che c'era davvero
laggiù. Quasi.
Purtroppo anche il distretto
non sfugge alla variegata realtà delle debolezze umane e ognuno deve convivere
con le fragilità proprie e degli altri. Insomma è un bel thriller che ricorda
un po' le serie TV ambientate nei distretti di polizia americani e mette anche
in rilievo sentimenti d'amicizia tra colleghi e addirittura tra poliziotti e qualcuna delle persone che hanno dovuto
arrestare per aiutarle poi a “ripulirsi”.
Un GRM o General Radio
Memorandum era la versione di Filadelfia del “a tutte le unità”. Jocelyn accese
la radiotrasmittente di bordo e si mise all'ascolto.
«Dovrebbe esserci una
connessione» aggiunse.
Kevin sospirò e si grattò i
capelli diradati sulla parte superiore della testa . «Rush. Questo. Non. È.
Il. Nostro. Caso.»
~
«Dai, Kev. Siamo già per
strada. Tornando al distretto facciamo giusto una fermata al Dunkin's Donuts e
vediamo se hanno i video di sorveglianza.»
L'unica nota un po' comica, a
mio avviso, ma proprio per questo stonata nel contesto del thriller riguarda
alcuni aspetti della scrittura. Nonostante sia coinvolgente, ricca di dialoghi
tesi, e azioni fulminee presenta qualche incongruità quando affronta brani che
riguardano la figlia di Jocelyn. La piccola Olivia ha tre anni, ci informa
l'autrice, infatti non pronuncia bene parole come “soldato” o “Afganistan” ma
quando la mamma le spiega che in ferramenta si vendono attrezzi per fare
riparazioni in casa, le domande di Olivia sono molto più precise di come le
farei io: “devi riparare la perdita del lucernario?” e “devi aggiustare il buco
nella moquette?”
Ora, già mi pare un po' esagerato che una bimba di tre anni si
accorga che “il lucernario” perde a meno che non le sia gocciolata la pioggia
in testa o veda il buco nella moquette, a meno che lo stesso non si trovi
proprio dove lei cammina di solito, ma sapere che quella finestrella sul
soffitto si chiama lucernario mi pare ancora più strano tanto più che quando la
mamma le chiede “da quando cataloghi i lavori da fare in casa?” e Olivia le
chiede cosa significhi la parola cataloghi.
Per finire, la bimba russa! Non
c'è una volta in cui l'autrice descrive Olivia addormentata senza che dica che
sta russando. Per quanto ne so, i bambini di tre anni non russano a meno che
non abbiano un feroce raffreddore.
Invece che una bimba Olivia
sembra l'amica impicciona che va osservando tutte le mancanze della casa per
poi farle notare alla proprietaria con sarcastica proprietà di linguaggio!
Un'altra stranezza che ho
trovato riguarda il costo di un' auto che viene citato come “centinaia di
milioni di dollari”. Nonostante si tratti dell'auto di una persona abbastanza
ricca, credo che un costo di centinaia di milioni sia più adeguato a una
navicella spaziale che a una quattro ruote.
Nonostante queste bizzarrie
che, credo, si possano imputare più alla traduzione che al reale intento
dell'autrice, il thriller mi è piaciuto molto e lo consiglio a chi ama le
storie d'azione un po' crude ambientate nel caos di una grande città. Aspetto
di leggere il seguito con l'evoluzione della storia di Jocelyn Rush.
Buona lettura!
![]() |
Bello |
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