mercoledì 10 giugno 2020

Recensione "Un uomo in mutande: I casi del maresciallo Ernesto Maccadò" di Andrea Vitali

Cari romantici, Silvia Paguni ha letto "Un uomo in mutande: I casi del maresciallo Ernesto Maccadò" di Andrea Vitali, un romanzo edito Garzanti.

Titolo: Un uomo in mutande: I casi del maresciallo Ernesto Maccadò
Autore: Andrea Vitali
Genere: Romanzo
Editore: Garzanti
Per acquistarlo → Un uomo in mutande: I casi del maresciallo Ernesto Maccadò

to be continued...

SINOSSI

«Un uomo in mutande?» chiese il maresciallo Ernesto Maccadò. Nessuna traccia di sorriso. Anzi, un’espressione che valeva un punto interrogativo.
Il Misfatti l'aveva messa sullo scherzo, ma quello, niente, aveva preteso i dettagli invece di riderci su.
«Si spieghi meglio, appuntato», disse il Maccadò.
«Dicevo tanto per…» annaspò il Misfatti.
«L’ascolto comunque», insisté il maresciallo.
12 aprile 1929. È la volta buona. Capita di rado, ma quando è il momento l’appuntato Misfatti si fa trovare sempre pronto. Dipende dall’uzzolo della moglie, che stasera va per il verso giusto. E così, nel piatto del carabiniere cala una porzione abbondante di frittata di cipolle. Poi un’altra, e una fetta ancora, e della frittata resta solo l’odore. Che non è buona cosa, soprattutto perché ha impregnato la divisa, e chi ci va adesso a fare rapporto al maresciallo Ernesto Maccadò diffondendo folate di soffritto? Per dirgli cosa poi?, che durante la notte appena trascorsa è stato trovato il povero Salvatore Chitantolo mentre vagava per le contrade mezzo sanguinante e intontito, dicendo di aver visto un uomo in mutande correre via per di là? Sì, va be’, un’altra delle sue fantasie. In ogni caso la divisa ha bisogno di una ripulita. Ma proprio energica. Come quella di cui avrebbero bisogno certe malelingue, che non perderebbero l’occasione di infierire sullo sfortunato Salvatore ventilando l’idea di rinchiuderlo in un manicomio. Anche il Comune, guarda un po', sta progettando una grande operazione di pulizia, una «redenzione igienica» che doti Bellano delle stesse infrastrutture che vantano già altri paesi del lago, più progrediti nella civiltà e nel decoro. Ma, un momento, che ci faceva esattamente un uomo in mutande, in piena notte, per le vie del paese? E perché correva?
In Un uomo in mutande il maresciallo Ernesto Maccadò si trova per le mani un caso che forse non lo è, o forse sì. Andrea Vitali gioca con il suo personaggio preferito, stuzzicando la sua curiosità e mettendo alla prova le sue doti di buon senso. Una specie di trappola alla quale chissà se il maresciallo saprà sfuggire. Unica certezza: il godimento del lettore.

RECENSIONE
Ultima fatica per lo scrittore lombardo che affascina con le sue trame da racconto di paese “familiare”, che potrebbe benissimo essere trasposto in una qualunque piccola realtà cittadina italiana. Libro dedicato allo scomparso autore Andrea Camilleri, ci racconta di un’altra avventura della combriccola del maresciallo dei Carabinieri Ernesto Maccadò nella cittadina di Bellano sul lago di Como.

“Il fonogramma partito dalla tenenza di Lecco finì sotto gli occhi del maresciallo Maccadò alle sette e un quarto di domenica mattina, recapitato dal carabiniere Beola. Già in difficoltà per aver dovuto disturbare il superiore a casa sua, il Beola si trovò in ulteriore impaccio quando il maresciallo, presa visione del messaggio, gli chiese come fosse andata la notte.”

I personaggi sono quelli già noti ai lettori di questo scrittore e anche stavolta si troveranno, loro malgrado, a dover dipanare un “mistero” che coinvolgerà parecchi cittadini e personaggi. Come sempre, la bravura di Vitali è quella di avere una fluidità nel raccontare che accompagna il lettore in un dedalo di accadimenti, pubblici e privati, storici e inventati, che si intrecceranno alla perfezione anche senza un’apparente filo logico. Penna sottilmente ironica e scorrevole del panorama letterario moderno, Vitali riesce a tenere col fiato sospeso anche senza narrare di omicidi e assassini, parlando di una provincia che vive il suo quotidiano, adattandosi agli accadimenti storici del periodo.

“Pure l’appuntato Misfatti era un po' in difficoltà, sulle spine. Mica per il ritardo del maresciallo, inevitabile conseguenza di avere tra le balle un senatore, per di più ricoverato. Piuttosto non sapeva come fare per evitare che il Maccadò sospettasse anche alla lontana che dietro ciò che doveva dirgli si celasse la minima ironia.”

Siamo infatti nel 1929, epoca in cui cominciano a costituirsi i gruppi femminili del fascio anche a Bellano e in cui un senatore del Regno viene ricoverato con problemi di meteorismo nella stanza di una levatrice trovata svenuta e in stato di incoscienza in casa sua, mentre un ragazzo con dei disturbi verrà sospettato dai compaesani e una adultera sarà in costante preoccupazione per la paura di essere scoperta dal marito. Tanti i personaggi, i ruoli e i nomi di ognuno che Vitali infila come perle nella trama della storia. Difficili da ricordare sul momento, ma adorabili una volta inquadrati con le loro personalità e posizione precisa.
Lo spaccato della vicenda in sé è quello della vita normale, senza traumi e con la cadenza di uno sceneggiato pacato da gustarsi con calma.
Narrato tutto in terza persona, con brevi capitoli dedicati ai vari personaggi, è una lettura piacevolissima che riporta indietro nel tempo ed è consigliata a tutti.
Buona lettura!
Bello
Alla prossima, Silvia Paguni.
Il team di Passion For Books. ♥

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