lunedì 21 ottobre 2019

Recensione "Arance rosse" di Harriet Tyce

Cari romantici, Giada Bertone ha letto "Arance rosse" di Harriet Tyce, un thriller edito Mondadori.

Titolo: Arance rosse
Autrice: Harriet Tyce
Genere: Thriller
Editore: Mondadori
Per acquistarlo → Arance rosse

to be continued...
SINOSSI
Alison ha tutto ciò che si può desiderare: un marito amorevole, una figlia adorabile e una carriera legale sulla rampa di lancio: le è stato appena affidato il suo primo caso di omicidio. La cliente che difenderà in giudizio non nega di avere pugnalato il marito e pare decisa a dichiararsi colpevole. Eppure c'è qualcosa di profondamente sbagliato nella storia che racconta. Ma anche nella vita di Alison non tutto è come sembra…
Alison beve troppo e sta trascurando la sua famiglia. Ha anche intrapreso una relazione con un collega il cui gusto per l'estremo supera i confini di ciò che lei è in grado di sopportare. Salvare la sua cliente potrebbe essere il primo passo per salvare anche se stessa.
Ma qualcuno nell'ombra conosce i segreti più nascosti di Alison, qualcuno che vuole farle pagare ciò che ha fatto e che non si fermerà fino a quando lei non avrà perso tutto quello che ha di più caro.


RECENSIONE
Cari romantici, in questi giorni ho letto "Arance rosse" di Harriet Tyce e sono qui per parlarvene. Alison è una gran lavoratrice: trascorre le sue giornate dedicandosi a un lavoro impegnativo, ma che le dà molte soddisfazioni. È un'avvocato e la sua carriera è in salita: le è stato affidato il suo primo caso di omicidio. Negli ultimi anni, la donna segue cattive abitudini, come ubriacarsi fino a perdere i sensi. Le sembra qualcosa che riesce a controllare, invece, ogni volta, la situazione le sfugge dalle mani. Un po' per il suo lavoro e un po' per queste brutte consuetudini, sta poco col marito e la figlia. Sì, perché ha un matrimonio apparentemente perfetto e una bambina dolcissima. Forse non è la madre perfetta che si era immaginata di essere, ma vuole bene alla sua bambina. Di lei si occupa principalmente il padre, che trascorre molto tempo a casa, cucinando, pulendo e badando alla figlia. Egli ha dovuto rinunciare alla carriera, ma è riuscito ugualmente a portare avanti il suo lavoro con orari ridotti. Si direbbe che sia un marito modello, ma, purtroppo, nella relazione con Alison ci sono tante crepe. Così tante, che la protagonista si rifugerà tra le braccia di un amante. Mentre cercherà di risolvere il caso, inquirenti messaggi turberanno le sue giornate. Perché qualcuno ha scoperto i suoi segreti ed è deciso a fargliela pagare.
"C'è una risposta che non riesco ad afferrare, e c'è una buona parte di me che non vuole sapere, non vuole chiedere."

La narrazione in prima persona secondo il punto di vista di Alison rende la vicenda più emozionante e dinamica, perché emergono tutti i suoi stati d'animo. Questa scelta mi è sembrata un valore aggiuntivo a uno stile di per sé già fluido e scorrevole. L'intreccio è decisamente complesso, ma l'autrice è stata brava a spiegare i fatti in modo lineare. I personaggi sono ben caratterizzati. Ognuno di loro ha una personalità forte. La protagonista in modo particolare è una donna intelligente, coraggiosa, ma anche molto fragile. Nonostante lei mostri a primo impatto un carattere duro, in realtà dentro prova tutta una serie di insicurezze e di mancanze.
"Come sua avvocata so che c'è qualcosa che non torna, qualcosa che mi sfugge, proprio al limite del mio campo visivo."

La storia è complessa e l'intreccio è articolato. Non è facile riuscire e sciogliere tutti i "nodi della matassa". Il libro si apre con un primo capitolo forte ed enigmatico. Solo alla fine si riesce a comprendere il senso della scena. Secondo il mio punto di vista l'omicidio a cui lavora Alison, è interessante, ma si tratta in realtà di un pretesto che mette in crisi la donna. Forse lei e l'imputata che deve difendere hanno in comune qualcosa. Le sue certezze già precarie, iniziano a vacillare da quel momento. Fin dal primo istante ho provato una forte curiosità. Già dalle prime pagine sono stata sbalzata dentro alla vita di Alison. Mi ha stupita vedere come i luoghi comuni fossero stati ribaltati: l'uomo che rimane principalmente a casa, che si occupa della casa e della figlia, mentre la donna lavora. Questo fatto mi è piaciuto molto perché è innovativo; non capita spesso di leggere libri in cui c'è una situazione analoga. Mi sono sentita quasi impotente davanti alla distanza che c'è tra madre e figlia. In qualche modo, la figura paterna intralcia la relazione tra le due. Alison non si sente una brava mamma, non è come si sarebbe immaginata, ma vuole bene a sua figlia. In lei avviene in cambiamento, ma soprattutto si troverà a dover scoprire una verità nascosta e sconcertante. Ho percepito un forte clima che è cresciuto fino ad arrivare alla fine. Mi sono chiesta "Chi è davvero pericoloso"?

Le identità sono infatti sfuggevoli e sono diversi i personaggi che potrebbero rappresentare un pericolo per la donna. Devo dire che ho avuto buone intuizioni, ma il finale è stato ugualmente molto forte. Avevo capito a grandi linee cosa sarebbe successo, ma non immaginavo assolutamente una conclusione così sconvolgente.
"Ormai è tutto finito e la colpa è soprattutto mia."

In questo romanzo si parla di alcolismo, di sentimenti, di un rapporto inizialmente difficile con la maternità, di violenza fisica e psicologica, ma anche di ossessioni, di perversioni e di quanto possa essere disturbata la mente umana. Insomma, come avrete capito, le tematiche sono delicate. La scrittrice riesce a unire questi argomenti scottanti a una trama particolare, coinvolgente e con un ritmo incalzante. Il messaggio che ho colto è di rinascita e di riscatto. La vera vittoria per Alison sarà riuscire a voltare le spalle a tutto ciò che le è successo.
"Mi è sfuggito tutto fra le dita, la casa, mia figlia, mio marito. Il mio amante..."

Mi sono chiesta fin da quando ho letto il titolo, quale fosse il ruolo di queste "arance rosse". Ecco, nel corso del libro appaiono qualche volta, ma mai in modo particolarmente significativo. Nella conclusione, si capirà quanto fossero importanti queste arance rosse e sarà qualcosa di inaspettato.

Questo romanzo mi è piaciuto perché ha una buona combinazione tra suspense, mistero e psicologia dei personaggi.
Per la maggior parte del tempo è una lettura che sembra tranquilla. Ho avuto la costante sensazione che sarebbe successo qualcosa e infatti così è stato.
Come vi ho già scritto, è stato fondamentale il ruolo del finale, che racchiude il senso della storia vera e propria. Una volta terminata la lettura ho ripensato a tutto ciò che era successo fino a quel momento e ho visto tutto con occhi diversi.
"Anche se ho rovinato quasi tutto, forse non è troppo tardi."

Per concludere, "Arance rosse" è un thriller che ha una forte connotazione psicologica, che indaga la mente umana e che rivela tutte le crepe nella vita di una donna apparentemente felice. È crudo, disturbante, mozzafiato. Chi ama questo genere non potrà proprio perdersi questa chicca. Vorrei dire molto altro, ma finirei col dire troppo, dunque mi fermo qui e vi consiglio caldamente questa lettura, che nasconde uno dei lati più oscuri della psiche umana, ma che vi lascerà con una profonda sensazione di rinascita. Buona lettura!
Magnifico
Alla prossima, Giada Bertone.
Il team di Passion For Books. ♥

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