giovedì 5 marzo 2020

Recensione "Voci nella nebbia" di A.E. Pavani

Cari romantici, Silva Zenati ha letto "Voci nella nebbia" di A.E. Pavani, un thriller edito Mondadori.

Titolo: Voci nella nebbia
Autore: A.E. Pavani
Genere: Thriller
Editore: Mondadori
Per acquistarlo → Voci nella nebbia

to be continued...
SINOSSI
Immagina un'isola rigogliosa, e cinque bambini che rubano una barca per visitarla. Immagina una nebbia improvvisa, che tutto avvolge. E lì, nello strano sottobosco, immagina un albero illuminato dal sole, e le foglie che scintillano e vibrano alla brezza, riempiendo l'aria di un suono crepitante.
Solo che non sono foglie: sono fotografie.
Fotografie di occhi.
Gli stessi occhi che, diciannove anni più tardi, affollano gli incubi di Lisa Harding, detective della Omicidi di Londra. Delle ultime settimane Lisa ricorda poco. I colleghi le raccontano che è stata assalita, che ha rischiato di morire, ma mentre cerca di ricostruire l'accaduto, riesaminando il caso di omicidio su cui stava indagando, Lisa si rende conto che i lampi frammentari nei suoi sogni sono più antichi, memorie sopite di un'estate lontana in riva a un piccolo lago fra le montagne del Trentino, che portano con sé dettagli sempre più inquietanti: il cadavere di una donna su un'isola tetra e una bambina mai più tornata. Lisa è certa che anche quei ricordi siano legati al killer a cui sta dando la caccia, e decide così di tornare in segreto al paese di quella lontana vacanza, senza immaginare che qualcosa di terribile si agita ancora nelle acque del lago.
Un killer ossessionato dagli occhi delle sue vittime un istante prima che muoiano, una giovane detective in lotta con i fantasmi dentro e intorno a lei, un piccolo paese con troppi segreti: l'esordio di una nuova, solidissima voce del thriller italiano.


RECENSIONE
Lisa Harding è una detective della Squadra Omicidi e vive a Londra quando, in un parcheggio coperto subisce un'aggressione che quasi la uccide lasciandole una gamba rotta, la testa fasciata e un'amnesia che i medici definiscono temporanea. Gli sforzi compiuti per tentare di ricordare le faranno riaffiorare alla mente immagini di diciannove anni prima, di una vacanza passata in un paesino italiano in riva a un lago al cui centro sorge una misteriosa isola. Ma come si collega questo con l'assalto subito a Londra? E perché aveva dimenticato tutto? Per scoprirlo, Lisa non ha altro modo che tornare nel paesello italiano dove ogni abitante sembra nascondere qualcosa.
Confesso, amo i gialli o thriller che dir si voglia e questo della Pavani è davvero un bel giallo.
La scrittura è fluida, mai noiosa con la protagonista che narra e raccontando ricorda frasi e immagini di pochi giorni prima o di diciannove anni addietro evidenziandole in corsivo.
I capitoli si susseguono seguendo l'andamento temporale della storia ma qui sta il bello in più del romanzo, a intervalli non regolari fra gli otto e i dieci capitoli per volta, viene narrata la storia remota del paesello e dell'isola al centro del lago, luogo misterioso che stimola la fantasia di adulti e bambini

Si arrestarono di botto, quasi uno addosso all'altro  e rimasero a fissarle senza fiato. Mentre la brezza le faceva oscillare e vibrare, tutte contemporaneamente, riempiendo l'aria di un suono crepitante, come quello di tante bandierine.
“Ma cosa sono?” chiese Matteo. Maria avanzò d'impulso, e questa volta nessuno la fermò.
“Fotografie...” sussurrò, poi si voltò indietro a guardare gli altri, con gli occhi lucidi, come febbricitanti.

E se nelle pagine iniziali può sembrare una banale narrazione di operazioni di polizia di una grande città come Londra, è quando la protagonista si sposta nel piccolo paese italiano che il gioco si fa complicato e perciò attraente, dove morti reali si mescolano con strane dicerie che riguardano il lago e la sua isola.

La superficie del lago era solo leggermente increspata. Ma invece di calma, mi infondeva inquietudine.
~
Il silenzio che regnava tutto intorno sembrava risuonare di sussurri.
~
Lì, un'estate di diciannove anni prima, avevo fatto amicizia con altri bambini e li avevo convinti a segiurmi sull'isola proibita. Perchè?

Ecco, questa domanda Lisa Harding la stava ponendo a se stessa, ma immersa come ero nell'atmosfera quasi paranormale, ho avuto l'impressione che la ponesse a me e, insieme a lei, cercavo una risposta o più risposte.
La storia si ingarbuglia sempre di più, e non riuscivo a smettere di  leggere!
Cosa c'entrava la storia di una strega vissuta trecento anni prima con le morti attuali? E la nebbia che s'incontrava avvicinandosi all'isola era reale o solo un'illusione e, se sì, creata da chi?
Davvero mi si affollavano nella mente un sacco di domande ed è proprio quello che un giallo ben scritto dovrebbe fare!
Complimenti ad Anna Pavani!

Fisicamente mi ero ripresa. Così dicevano i medici. A parte la gamba, che mi stava facendo scontare ogni passo di quella scarpinata su per il bosco e giù nella miniera, la testa che mi dava il tormento e qualche nuova escoriazione ed ematoma qua e là.
Quello che non andava era di tutt'altro genere e non esistevano farmaci che potessero curarmi. Era qualcosa rimasto sepolto per diciannove anni, occultato dal mio stesso inconscio, per proteggermi, ma ora era libero e non si poteva richiudere il vaso di Pandora.

Insomma, come ogni buon giallo che si rispetti le risposte arriveranno alla fine, ma quel pizzico di paranormale non vi permetterà di allentare l'attenzione e, fino all'ultima pagina vi porrete  la stessa domanda: coincidenza oppure no...?
Superconsigliato!
Buona lettura!
Bello
Alla prossima, Silva Zenati.
Il team di Passion For Books. ♥

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