venerdì 21 febbraio 2020

Recensione "La ricamatrice di Winchester" di Tracy Chevalier

Cari romantici, Ersilia Facciolo ha letto "La ricamatrice di Winchester" di Tracy Chevalier, un romanzo storico edito Neri Pozza.

Titolo: La ricamatrice di Winchester
Autrice: Tracy Chevalier
Genere: Romanzo storico
Editore: Neri Pozza
Per acquistarlo → La ricamatrice di Winchester

to be continued...

SINOSSI
Winchester, 1932. A trentotto anni Violet Speedwell sembra ormai inesorabilmente destinata a un’esistenza da zitella. La Grande Guerra ha preteso il suo tributo: il suo fidanzato, Laurence, è caduto a Passchendaele insieme a migliaia di altri soldati, e ora le «donne in eccedenza» come lei, donne rimaste nubili e con scarse probabilità di convolare a nozze, sono ritenute una minaccia, se non una vera e propria tragedia per una società basata sul matrimonio. Dopo essersi lasciata alle spalle la casa di famiglia di Southampton, e le lamentele della sua soffocante madre, ferma all’idea che dovere di una figlia non sposata sia quello di servire e riverire i genitori, Violet è più che mai intenzionata a vivere contando sulle proprie forze. A Winchester riesce in breve tempo a trovare lavoro come dattilografa per una compagnia di assicurazione, e ad aver accesso a un’istituzione rinomata in città: l’associazione delle ricamatrici della cattedrale. Fondata dalla signorina Louisa Pesel e diretta con pugno di ferro dall’implacabile signora Biggins, l’associazione, ispirata a una gilda medievale, si richiama a un’antica tradizione: il ricamo di cuscini per i fedeli, vere e proprie opere d’arte destinate a durare nei secoli. Sebbene la Grande Guerra abbia mostrato a Violet come ogni cosa sia effimera, l’idea di creare con le proprie mani qualcosa che sopravviva allo scorrere del tempo rappresenta, per lei, una tentazione irresistibile. Mentre impara la difficile arte del ricamo, Violet stringe amicizia con l’esuberante Gilda, i capelli tagliati alla maschietta, la parlantina svelta e un segreto ben celato dietro i modi affabili, e fa la conoscenza di Arthur, il campanaro dagli occhi azzurri e luminosi come schegge di vetro. Due incontri capaci di risvegliare in lei la consapevolezza che ogni destino può essere sovvertito se si ha il coraggio di sfidare i pregiudizi del tempo. Due incontri che insegnano anche che basta a volte un solo filo per cambiare l’intera trama di una vita.

RECENSIONE
“L’amore è la cosa più dolce che ci sia e niente al mondo ti può render più felice.”

Dopo la Prima Guerra Mondiale, in Gran Bretagna, il numero delle donne superò quello degli uomini. Queste donne “in avanzo” restavano forzatamente single e spesso senza un uomo a mantenerle, e non avendo accesso a molti impieghi cadevano in miseria. Ma non la protagonista del libro della Chevalier, Violet Speedwell, dattilografa presso una società di polizze assicurative a Winchester e poi ricamatrice di cuscini per la Cattedrale di Winchester. Il pregio della Chevalier è di prendere dalla Storia fatta e scritta dagli uomini, piccole vicende femminili e trasformarle in avvincenti avventure.
La storia di Violet si mescolerà alla Storia, perché sono passati 16 anni dalla fine della Grande Guerra e lo scoppio di una altra guerra aleggia nell’aria. Violet è indipendente, coraggiosa, ha faccia tosta (imbattibile il passaggio in cui chiede l’aumento al suo capoufficio). Attraverso la vita di Violet, che a 38 anni ancora non ha marito, vediamo come venivano trattate e considerate le donne negli anni '30. Ogni loro gesto di autonomia giudicato inopportuno, le loro relazioni sentimentali giudicate aspramente. Attraverso l’imbarazzo, la vergogna e i pericoli in cui incorre Violet ci ricordiamo di tutto ciò che le donne moderne hanno e soprattutto il loro essere libere.
“Ma è questo che ci si aspetta da noi donne, no? Dobbiamo dare, dare, e aiutare gli altri, qualunque sia il nostro stato d’animo. È stancante e ingrato, a volte”.

È dalla caparbietà, è dal coraggio di Violet che si dipanano le vicende di altre donne: Gilda, Doroty,Maureen, appartenenti alla congregazione delle ricamatrici. Tutto è destinato a cambiare in modo inaspettato perché una volta intrapresa la strada della libertà, i pregiudizi e le chiusure mentali di un’epoca possono abbattersi in un solo gesto perché “a volte basta un filo per cambiare la trama”.
Stile scorrevole e coinvolgente. A mio parere la storia di Violet ci insegna a credere in noi stesse, a uscire dagli schemi che la società vorrebbe imporci; a trovare il nostro posto nel mondo. Lo consiglierei a chi crede che la vita sia qui e ora, senza pensare alle conseguenze dei propri gesti, vivere e basta.
Buona lettura!
Bello
Alla prossima, Ersilia Facciolo.
Il team di Passion For Books. ♥

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