giovedì 6 febbraio 2020

Recensione "Il maestro di Auschwitz" di Otto B Kraus

Cari romantici, Ilina ha letto "Il maestro di Auschwitz" di Otto B Kraus, un romanzo storico edito Newton Compton Editori.

Titolo: Il maestro di Auschwitz
Autore: Otto B Kraus
Genere: Romanzo storico
Editore: Newton Compton Editori
Per acquistarlo → Il maestro di Auschwitz

to be continued...

SINOSSI
Alex Ehren è uno dei prigionieri di Auschwitz-Birkenau. Ogni giorno che passa la lotta per sopravvivere all’orrore del campo di concentramento si fa sempre più dura. Eppure Alex ha deciso di contravvenire agli ordini dei suoi spietati aguzzini e, di nascosto, dà lezione ai bambini raccolti nel famigerato Blocco 31. È un piccolo gesto di coraggio, che ha però un incredibile valore sovversivo, perché è il solo modo per tentare di proteggerli dalla terribile realtà della persecuzione che sperimentano sulla propria pelle. Eppure, insegnare ai bambini non è l’unica attività proibita a cui Alex si dedica… Questo romanzo è ispirato alla vera storia di Otto B Kraus, che durante la prigionia nel campo di concentramento osò sfidare le inflessibili regole imposte dai nazisti e creò per i suoi piccoli allievi un’oasi di normalità. 

RECENSIONE
“Non esiste un Olocausto di sei milioni di persone, ma piuttosto esistono sei milioni di olocausti, ciascuno diverso dall’altro, ciascuno con le proprie sofferenze, paure e cicatrici. Per una vita intera avevo cercato di dimenticare, di sopprimere e cancellare il ricordo del mio olocausto”

Ho faticato un po' a scrivere questa recensione. Solitamente si prende un libro in mano perché si ha voglia di leggerezza, o magari si vuole staccare per un attimo dal quotidiano… Questo libro invece bisogna leggerlo per non dimenticare mai una delle pagine più buie della nostra storia. Farlo poi nei giorni della memoria con riflesse negli occhi le immagini che trasmettono in tv e i racconti dei sopravvissuti a quell’orrore è straziante.
Il maestro di Auschwitz” di Otto B. Kraus è una storia vera che fa venire la pelle d’oca, perché ancora una volta racconta la "vita" nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau durante la seconda guerra mondiale, incentrandosi sul famigerato Blocco 31, il blocco dei bambini ..

“Il blocco dei bambini veniva gestito come un campo estivo, un gioco, un’illusione, un’isola. I bambini vivevano all’interno di un mondo di fantasia, distaccato dalla crudeltà del campo, ma il gruppo era autentico e solido, senza finzioni.”

Ci troviamo tra le mani un diario autobiografico dove ogni pagina è scritta dalle esperienze di vita reali. Il protagonista, Alex Ehrem, viene assegnato al blocco 31. Qui cercherà di insegnare ai bambini attraverso il gioco a leggere, a scrivere, e soprattutto a sognare. Farà di tutto pur di distogliere l’attenzione di quelle piccole anime bianche dai forni crematori che sono a pochi passi da loro, e dalle atrocità che vengono compiute nei cosiddetti campi di “lavoro”.
Ogni personaggio che viene descritto è come una piccola luce che si accende e ci permette di vedere come le persone vengono spogliate della propria umanità. Non esiste il pudore, né il piacere. Anche gli istinti più primitivi vengono assopiti dalla paura della morte.  Il domani non esiste perché nessuno sa se sarà capace di sopravvivere all’ora successiva. Persino la presenza di Mengele dà la consapevolezza della gravità e della portata di quello che si narra in questa storia. Otto B. Kraus riesce in alcuni momenti a evocare immagini quasi poetiche. È un racconto dettagliato. Oltre a riportare la propria testimonianza l’autore ha fatto numerose ricerche e interviste pur attribuendole poi a personaggi inventati.  

“Non aveva sogni perché la vita era nelle sue mani e nei suoi piedi e lo stomaco bramava un pezzo di pane. Aveva anche paura delle percosse, del freddo e della morte improvvisa, tutte cose che rendevano la sua esistenza interamente fisica. Era così gravato dal peso del suo stesso corpo che non riusciva più a guardare il cielo, e si sentiva un animale, un cane o una lucertola.”

Eppure in un luogo dove l’umanità cessava di esistere l’amore resisteva come un fiore che nasce dal cemento. Perché soltanto l’amore verso i bambini ha dato a chi lavorava nel blocco 31 la forza di resistere e di sopravvivere per poter proteggere le piccole vite da un destino già deciso.
È stato uno dei romanzi più duri da leggere per me, proprio perché pur incentrandosi sulla vita dei bambini, non nasconde la crudeltà a cui sono costretti a sottoporsi gli adulti.
È un racconto profondo e commovente, che rimescola tutto completamente.
Una volta girata l’ultima pagina non puoi far altro che fermarti e riflettere su come sia possibile un evento del genere...
Lo consiglio assolutamente perché nonostante il carico emotivo che si porta dietro, non possiamo sottrarci e far finta che non sia accaduto.
Buona lettura!
Magnifico
Alla prossima, Ilina.
Il team di Passion For Books. ♥

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