mercoledì 15 gennaio 2020

Recensione "L'angelo di Monaco" di Fabiano Massimi

Cari romantici, Ilina ha letto "L'angelo di Monaco" di Fabiano Massimi, un romanzo edito Longanesi.

Titolo: L'angelo di Monaco
Autore: Fabiano Massimi
Genere: Romanzo
Editore: Longanesi
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to be continued...
SINOSSI
Monaco, settembre 1931. Il commissario Sigfried Sauer è chiamato con urgenza in un appartamento signorile di Prinzregentenplatz, dove la ventiduenne Angela Raubal, detta Geli, è stata ritrovata senza vita nella sua stanza chiusa a chiave. Accanto al suo corpo esanime c’è una rivoltella: tutto fa pensare che si tratti di un suicidio.
Geli, però, non è una ragazza qualunque, e l’appartamento in cui viveva ed è morta, così come la rivoltella che ha sparato il colpo fatale, non appartengono a un uomo qualunque: il suo tutore legale è «zio Alf», noto al resto della Germania come Adolf Hitler, il politico più chiacchierato del momento, in parte anche proprio per quello strano rapporto con la nipote, fonte di indignazione e scandalo sia tra le file dei suoi nemici, sia tra i collaboratori più stretti. Sempre insieme, sempre beati e sorridenti in un’intimità a tratti adolescenziale, le dicerie sul loro conto erano persino aumentate dopo che la bella nipote si era trasferita nell’appartamento del tutore.
Sauer si trova da subito a indagare, stretto tra chi gli ordina di chiudere l’istruttoria entro poche ore e chi invece gli intima di andare a fondo del caso e scoprire la verità, qualsiasi essa sia. Hitler, accorso da Norimberga appena saputa la notizia, conferma di avere un alibi inattaccabile. Anche le deposizioni dei membri della servitù sono tutte perfettamente concordi. Eppure è proprio questa apparente incontrovertibilità dei fatti a far dubitare Sauer, il quale decide di approfondire. Le verità che scoprirà, così oscure da far vacillare ogni sua certezza professionale e personale, lo spingeranno a decisioni dal cui esito potrebbe dipendere il futuro stesso della democrazia in Germania…


RECENSIONE
“Quindi, ricapitolando” riprese Mutti, “abbiamo un suicidio tra venerdì e sabato, un suicidio sabato mattina, un suicidio domenica pomeriggio, un medico legale che va in pensione tra domenica e lunedì e un collega incaricato di un caso collaterale che si ammala il lunedì mattina. Agenda fitta” concluse. “Se c’è un’epidemia in corso, spero di beccarmi la pensione e non il suicidio”

18 settembre 1931, nell'appartamento di via Prinzregentenplatz numero 16 viene ritrovato in circostanze misteriose il corpo di una giovane ragazza. Si scopre essere Angela Maria Raubal, detta Geli, nonché la nipote adorata di Adolf Hitler. Tutto fa pensare al suicidio, ma il protagonista, il commissario Sigfried Sauer man mano che si scorrono le pagine ci fa scoprire una macabra verità, o presunta tale.
Fabiano Massimi con estremo tatto attraverso una narrazione in terza persona, che permette di vivere insieme ai propri personaggi tutte le loro emozioni, e soprattutto leggere i loro pensieri, i dubbi che li assillano, dà voce a una ragazza, a un angelo che si è spento troppo presto a causa di lotte politiche, della sete di potere di chi la circondava. Narra un avvenimento storico rimasto sempre avvolto da un grande mistero. Mi ha colpito molto leggere le parole dell'autore: "Per la sua morte non c’è stata giustizia. Forse un romanzo renderà giustizia alla sua vita."
Una storia avvincente che grazie alle accurate descrizioni, persino degli elementi architettonici trasporta letteralmente chi legge in una Monaco degli anni '30 protagonista di una lenta, ma inesorabile ascesa al potere di un personaggio storico che ha cambiato la storia dell'umanità.
Un romanzo storico tinto di giallo che mette in evidenza le prime crepe che hanno portato al triste epilogo che tutti conosciamo.
Il protagonista stesso ci mostra come dietro la facciata di una Monaco in festa (era il periodo dell’Oktoberfest) si nascondono intrighi, lotte di potere, sotterfugi evidenti persino nelle battute ciniche e nelle minacce spesso neanche troppo velate.

“Bastava saper prestare l’orecchio alla città e la città prima o poi ti parlava”

Il commissario Sigfried Sauer si trova suo malgrado a dover indagare su un caso di cui è stato già deciso l’epilogo, perché Geli è forse una delle prime vittime dell’allora nascente regime nazista. Il suo rapporto controverso con lo zio Alf, ovvero Adolf Hitler, poteva rappresentare un pericolo per il suo promettente futuro.

"Solo dopo aver letto il nome della piazza si accorse del piccolo drappello di uomini in marrone che sostava davanti a un palazzo d’angolo. Allora con un brivido alla schiena capì dove li stava mandando Tenner, a chi apparteneva la casa in cui era morta la ragazza e per quale motivo ci si aspettava che indagassero in fretta e con discrezione. Tutti, a Monaco, conoscevano quell’indirizzo. Prinzregentenplatz numero 16. Il palazzo in cui abitava il leader del Partito nazionalsocialista dei lavoratori, Adolf Hitler."

Personalmente mi ha colpito molto l’umiltà con cui l’autore si è avvicinato a questa vicenda, che si svolge nel giro di una settimana. Nessuno potrà mai sapere cosa sia realmente accaduto quel giorno in quella stanza, ma il punto di vista di Fabiano Massimi invoglia a credere che il fantasma di Geli gli sia apparso e gli abbia raccontato la sua verità.
Consiglio assolutamente a chi è appassionato di storia e soprattutto degli avvenimenti di quel periodo di leggerlo anche solo per apprezzare un romanzo scritto sapientemente.
Una storia, per me, indimenticabile.
Buona lettura!
Indimenticabile
Alla prossima, Ilina.
Il team di Passion For Books. ♥

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