mercoledì 8 maggio 2019

Recensione "Quello che ti dirò" di Albert Espinosa

Cari romantici, Luisa Diana ha letto "Quello che ti dirò" di Albert Espinosa, un romanzo edito Salani Editore.

Titolo: Quello che ti dirò
Autore: Albert Espinosa
Genere: Romanzo
Editore: Salani
Ebook: 8,99€
Cartaceo: 12,66€
Per acquistarlo → Quello che ti dirò

to be continued...

SINOSSI
Izan ha quarant'anni ed è sordo. Suo padre si è sempre rifiutato di parlargli nella lingua dei segni e non ha mai voluto accettare la sua disabilità. I due hanno un rapporto difficile: fin da quando Izan era piccolo il padre lo ha trascurato per il suo lavoro: cercare bambini scomparsi. Ma ora è anziano e malato e Izan decide di accompagnarlo in Italia, sul lago di Como, per aiutarlo ad affrontare il suo ultimo caso, quello di Catherina, una tredicenne vittima di abusi. Una volta lì, però, i due scoprono che le cose non sono quelle che sembrano: Catherina è ricoverata in un ospedale psichiatrico e non ha affatto tredici anni. La versione della ragazza non regge e, in più, nessuno sa chi sia veramente e da dove venga. Catherina racconta una storia incredibile, ma la verità non è solo una fredda successione di fatti e Izan dovrà rivedere tutto il suo passato…

RECENSIONE

È molto facile allontanarsi dal mondo per evitare di essere feriti, ma tornarci dopo essersene allontanati è complicatissimo.
Tutto ciò che ripeti ai tuoi figli farà presa su di loro nel futuro. Poi, per liberarsi di tutti questi consigli, pieni di buoni propositi ma sbagliati, ci vuole una vita intera.

Come iniziare a parlare di questo romanzo? Mi sento ancora più umile e inetta davanti a una simile meraviglia!
Trovandosi davanti a queste parole il lettore può solo assimilarle, interiorizzarle e farle proprie.

Ma le persone non cambiano, questo l’ho scoperto negli anni. Non cambiamo, nessuno lo fa, siamo tali e quali a quando ci hanno partorito. Voler cambiare qualcuno è il modo più veloce di perderlo.

Sono anni che leggo, generi diversi, a volte mi hanno deliziata, a volte mi hanno stupita, a volte mi sono inchinata davanti a dei capolavori.
Quello che ti dirò di Albert Espinosa è tra questi ultimi.

 ‘Non posso fare a meno di te’.
‘Puoi benissimo’.
‘Sì, ma non voglio’.
«Non posso fare a meno di te, mamma».
E la sento sussurrare nella mia mente:
«Puoi benissimo, Izan».
E io lo accetto e rispondo:
«Sì, mamma, ma non voglio».
‘Quello che ti direi se ti incontrassi di nuovo e fossimo gli stessi che siamo stati’.

La cover è stupenda, la sinossi, praticamente incanta e il testo è un’emozione dietro l’altra.
Il protagonista mi ha rapita fin da subito, ho amato tutto di Izan, la sua disabilità, la sua presenza accanto al padre, la sua ricerca della felicità, nonostante tutto.
Ma “QUELLO CHE TI DIRÒ” non racconta solo questo, ci sono tante altre problematiche descritte in un modo splendido, pur non nascondendo nulla.
Non mi piace spoilerare e lo sapete, ma amo in una maniera spasmodica inserire qua e là alcuni estratti che mi hanno affascinata, mi hanno catturata e mi hanno emozionata fin nel profondo.

La gente ha paura del dolore, io penso che sia il sentimento più difficile da provare, e così godo di questa emozione, credo sia unica.
«Una piccola distrazione e li perdi. A New York l’ho fatto per questo, per non perderti mai. La paura che hai provato mentre eri solo ti proteggerà per tutta la vita. Ti farà stare sempre allerta. Ti proteggi dalle ombre o la tua ombra ti protegge dalle presenze. I bambini smarriti hanno sempre l’ombra al contrario degli altri».

Io non so come sarà il vostro animo davanti a queste parole, posso solo dirvi che non sono rimasta indifferente, anzi mi hanno scossa più del dovuto a tal punto che mi sono rammaricata molto di non aver letto nulla di questo autore, che poi ho scoperto non essere solo questo ma anche attore, regista, sceneggiatore.
Mi scuso se non mi riterrete all’altezza di questa recensione, ma non posso fare di più.
Se volete emozionarvi, se volete entrare nel mondo di Izan, seguire le sue orme fino alla scoperta del suo ritrovarsi, allora leggete questo meraviglioso romanzo.

Alla fine, davanti alla tomba di mia madre, ho detto a entrambi le loro frasi simbolo: «Non posso fare a meno di voi. Mi fa molto male». Ho cercato di affinare il mio orecchio interno e giurerei che il vento mi avesse sussurrato le loro due voci all’unisono che mi dicevano:
«Puoi benissimo, Izan… Puoi benissimo».
E ho risposto gridando a pieni polmoni:
«Sì, ma non voglio».
«Senza di voi questa vita è più povera a tutti i livelli.»
«Non c’è nessuno come voi, che si preoccupi di me, che mi voglia bene senza chiedere nulla in cambio. Che mi riempia, che mi ami, che mi educhi, che voglia ascoltare la mia voce e di cui abbia bisogno di ascoltare la voce».

Buona lettura!

Indimenticabile
Alla prossima, Luisa Diana.
Il team di Passion For Books. ♥

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