Titolo: Il cadavere del lago
Autore: Danilo Pennone
Genere: Thriller
Editore: Newton Compton Editori
Ebook: 0,99€
Copertina rigida: 9,90€
Copertina flessibile: 10,90€
Per acquistarlo → Il cadavere del lago
to be continued...
SINOSSI
Mario Ventura, commissario sessantenne dai metodi duri, musicista mancato e con una certa dipendenza dall’alcol, è alle prese con un caso difficile: sulle rive del lago di Albano, in un giorno d’inverno freddo e piovoso, viene ritrovato il cadavere di un giovane seminarista irlandese, Eamon McCormac. Il corpo è seminudo e con evidenti segni di soffocamento. Si tratta di omicidio. Le indagini portano gli inquirenti a interessarsi al Seminario Apostolico d’Irlanda, a Castel Gandolfo, un’istituzione che accoglie futuri ecclesiastici di nazionalità irlandese. Non ci vuole molto per scoprire che la condotta di McCormac era tutt’altro che irreprensibile. Il seminarista frequentava infatti un giro di prostituzione. I sospetti cadono subito su un giovane che lavorava proprio nella zona in cui è stato rinvenuto il cadavere e una serie di indizi sembrano confermare la sua colpevolezza. Ma Ventura non intende chiudere il caso prima di essere venuto a capo del mistero che avvolge la vicenda. Perché la verità è molto più lontana di quanto potrebbe sembrare…
RECENSIONE
Una storia che gira
attorno a un delitto che risulta troppo facilmente risolvibile, ma che ti tiene
ancorato fino all’epilogo senza mai darti la certezza dei tuoi sospetti.
Uno di
quei gialli intriganti, ben fatti, ma pigramente avvolgenti perché non si
assiste a dei colpi di scena particolari, tantomeno a deduzioni poliziesche ricercate.
Diciamo che l’andamento delle indagini è quasi da manuale, con gli ostacoli
burocratici e politici cui devono sottostare per poter proseguire.
Il cadavere trovato
sulla sponda del lago di Albano, al centro dell’indagine, è quello di un
giovane seminarista irlandese che indirizza da subito, la squadra del
commissario, alla ricerca di prove in un mondo sommerso all’interno dei vizi
della Chiesa. Un argomento decisamente delicato e ormai sempre attuale in
cronaca, un’evidenza scomoda che si fa fatica ad accettare e non condannare.
In
una provincia romana flagellata dalla pioggia e dall’ambientazione cupa e
umida, sono delle chicche le notizie reali degli avvenimenti accaduti in Italia
in contemporanea allo svolgersi della storia.
Bello anche l’accostamento al
mondo della musica classica, un grande rimpianto del protagonista.
“Cancellate
alcune ipotesi ed evidenziatene altre, ripose l’agendina, dirigendosi spedito
verso il Bosendorfer. Lo accarezzò, soffiò via un po' di polvere. Lo spinone
ansimò ruotando il muso. «Ti piace ancora la buona musica?», gli
chiese Ventura. Il cane guaì. «Sarà per un’altra volta. Buonanotte a te,
giovanotto», e abbassò il coperchio della tastiera.”
Il personaggio principale
del commissario Ventura è davvero la perla all’interno del libro. Siciliano
trasferitosi a Marino, vedovo e sessantino, ha una visione della legalità basata
su saldi principi, e un rapporto con la squadra e il prossimo senza mezzi
termini e falsità. Costruito con tante
sfaccettature e altrettante fragilità, reso umano e non eroe da tanti difetti e
dipendenze da volerlo quasi aiutare personalmente. Un personaggio che più umano
di così si aveva poco altro da aggiungere, con drammi personali e sofferenze
comuni, ma che riesce con l’affetto del suo unico amico, uno spinone di nome
Crimbo, lasciatogli dalla figlia, a superare rifiuti sentimentali, interferenze
lavorative e bastoni tra le ruote. Pieno di debolezze umane, il suo personaggio
ben si contrappone all’apparentemente privo di difetti seminario apostolico di
Castel Gandolfo, dove si concentreranno le indagini.
“«Prima,
quando sentivo parlare di pensione, ragionavo sulla vecchiaia. Adesso, quando
sento parlare di pensione, mi viene in mente solo una cosa...».
«È vero,
purtroppo, ci arriviamo coi giorni contati».
«Vuoi
sapere che faccio? Vendo la nuda proprietà della casa dove sto, me ne torno in
Sicilia e mi spendo tutto, per quello straccio di tempo che rimane. È il modo
più carino per avvicinarsi alla tomba.»”
Accanito fumatore, cinico
e bevitore incallito, ma pur pieno di acciacchi, riesce quasi a risultare
affascinate a modo suo.
Scritto in terza persona, in modo molto scorrevole e
con dialoghi resi fluidi alla maniera di una buona pellicola poliziesca, la
lettura procede senza mai annoiare.
Lo consiglio ovviamente
agli amanti dei gialli e polizieschi, ma anche a chi voglia conoscere un
personaggio anticonformista che li indirizzi al ragionamento.
Buona lettura!
Bello |
Il team di Passion For Books. ♥
Nessun commento:
Posta un commento