Titolo: Rosso Veneziano
Autore: Guido Sgardoli
Genere: Thriller/Giallo Storico
Editore: TimeCrime di Fanucci Editore
Ebook: 4,99€
Cartaceo: 8,50€
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to be continued...
SINOSSI
Venezia, 1509: Zorzo Cigna, detto Giorgione, trascorre il suo tempo creando quadri e affreschi in preda a un’euforia causata dalla dipendenza dall’oppio. Nutre un amore segreto per Cecilia, la tenutaria del più apprezzato bordello veneziano, che incontra di notte in gran segreto. Durante il Carnevale, viene svegliato in piena notte da una triste notizia: il suo amico fra’ Placidio è rimasto vittima delle fiamme che hanno colpito l’ospeal del bersaglio vicino alla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Accorre sul luogo dell’incendio e qualcosa non gli torna; potrebbe trattarsi di un atto doloso e fra’ Placidio potrebbe essere stato deliberatamente ucciso. E un uomo lì presente, che sembra guardarlo con interesse, non promette nulla di buono… Zorzo Cigna comincia a indagare e quando una serie di incendi colpisce la città e lui stesso si trova minacciato, capirà che la verità potrebbe cambiare per sempre il destino della Serenissima. Una Venezia rinascimentale inedita, violenta e segreta, fa da sfondo a una vicenda dai risvolti cupi, dove nulla e nessuno è mai come appare.
RECENSIONE
Ciao romantici, oggi vi parlo di "Rosso veneziano" di Guido Sgardoli.
Zorzo Cigna, a noi conosciuto come Giorgione, noto pittore dell'Umanesimo veneto, viene coinvolto in una serie di avvenimenti tragici che hanno sempre a che fare col fuoco. Un incendiario, infatti, si aggira per la Serenissima seminando angoscia e terrore, bruciando vari luoghi e provocando morti di persone innocenti. Di cosa si tratta?
Se inizialmente si pensa a un incidente, subito dopo Zorzo inizia a indagare per scoprire la verità che si nasconde dietro agli incendi. La ricerca non sarà facile, soprattutto perché a un certo punto non saprà più di chi fidarsi: ogni amico potrebbe essere un potenziale nemico. Farà di tutto per risolvere l'enigma, che ha a che vedere con la parola "Azot", termine usato nell'alchimia e difficile da decifrare nel modo corretto.
Fin dalla trama mi sono sentita fortemente attratta da questo libro, che si è dimostrato scorrevole e accattivante. È scritto magistralmente, con un linguaggio che si rifà all'epoca in cui è ambientato, il 1500.
"Il fuoco rappresentava la vita e la morte, l'inizio e la fine di ogni cosa, sensibile e razionale insieme. Fondeva distruggendo e creava riunendo, in un ciclo di doppi, di antitesi, di contrari complementari."
Azzeccata la narrazione in terza persona, che consente al lettore di vedere più punti di vista.
Per quanto riguarda i personaggi, li ho trovati ben caratterizzati. In modo particolare, Zorzo si è dimostrato un uomo coraggioso e astuto: non si fermerà davanti a nulla.
Anche i personaggi secondari mi sono piaciuti, a partire dall'incendiario, che è un genio folle e crudele fino ad arrivare alla donna di Zorzo, Cecilia, una prostituta che sogna una vita diversa.
La storia è complessa, ma ben articolata. Mi sono sentita coinvolta e incuriosita dalla vicenda; c'è una buona suspense fino alla fine.
"L'umanesimo veneziano era meno speculativo e più pragmatico di quello toscano, e lo trascendeva spiegando le proprie ali verso nuovi orizzonti."
Devo dire che avevo avuto varie intuizioni che si sono rivelate veritiere, ma non per questo si tratta di una storia scontata.
Tutt'altro!
È molto originale e curato nel dettaglio, ho avuto l'impressione di riuscire a sistemare alla perfezione i tasselli di puzzle complicato. Ci sono poi parti bellissime, profonde, che io ho considerato pura poesia.
Personalmente, amo Venezia, è una delle mie città preferite e le descrizioni mi hanno riportata in quell'atmosfera un po' melanconica di questa bellissima città.
L'autore si è ispirato a un quadro per scrivere il romanzo; questa nozione l'ho trovata particolarmente interessante, così come la parte delle note dell'autore a fine libro.
Sono presenti innumerevoli temi, come la cospirazione, l'alchimia, la legge infranta, l'arte, la droga. Al tempo stesso emergono gli usi della Venezia del tempo.
Ho apprezzato l'audacia e la determinazione del protagonista, che vuole a ogni costo portare alla luce la verità. La mia interpretazione del suo comportamento è un incoraggiamento anche per la vita di tutti i giorni: battersi fino alla fine per ciò a cui aspiriamo. Questa mia riflessione coincide anche col messaggio che mi ha trasmesso questa lettura.
Per concludere, vi consiglio di leggere "Rosso Veneziano" perché non potrete pentirvene. Agli amanti del genere storico, ma anche a chi ama i thriller o i gialli: non potete lasciarvi scappare questa lettura, che è ben scritta, travolgente e unica.
Buona lettura!
"Azot, l'inizio e la fine. Significava forse che quegli incendi che segnavano la fine e l'inizio insieme? Un nuovo corso?"
"«La mente di chi c'è dietro queste imprese ha i tratti del genio. E del genio possiede la follia.»"
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Bello |
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