Titolo: Il dottore di Varsavia
Autrice: Elisabeth Gifford
Genere: Romanzo storico
Editore: Giunti
Ebook: 8,99€
Cartaceo: 12,66€
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to be continued...
SINOSSI
Varsavia, 1937. Quando Misha, giovane studente ebreo, assiste per la prima volta a una lezione del dottor Korczac, capisce subito che il suo destino non è la carriera di ingegnere voluta dal padre, ma diventare insegnante. Celebre in tutto il Paese per i rivoluzionari metodi educativi, Korczac fa da padre a 200 bambini che vivono nella sua Casa degli Orfani. Contro il parere della famiglia, Misha si offre di lavorare gratis nell'istituto e intanto, incontra Sophia, una bellissima studentessa che condivide i suoi sogni. Finché un giorno un muro di mattoni sorge a separare il Ghetto dal resto della città...
RECENSIONE
Al termine di letture di questo livello di solito ho bisogno
di lasciar decantare emozioni e pensieri per un’intera giornata perché le
vicende vissute insieme ai protagonisti fanno fatica a lasciarti andare. Capita
con i bei libri, che alla fine ti senti come orfana delle parole dell’autore,
quasi avessi lasciato partire una persona cara senza sapere cosa farà dopo di
te.
Questa più o meno è la sensazione che lascia il racconto di una delle vicende
più buie e atroci del XX secolo, soltanto più amplificata dal fatto che narra di
verità e non di fantasia.
Brava l’autrice, specializzata in romanzi storici, ad
aver trattato l’argomento del ghetto di Varsavia dal ’37 al ’45, impostandolo
come un romanzo d’amore e speranza tra Misha e Sophia, assistenti del dottore e
superstiti di quelle atrocità, alternato alle ricostruzioni fedeli degli
avvenimenti storici.
“«Ma finché
riusciremo a prenderci cura di tutti i nostri bambini, finché riusciremo a
proteggere i nostri piccoli, allora come popolo avremo ancora una
speranza.»”
Scritto e tradotto molto bene, narrato in terza persona, è
un libro corale in cui a parlare dei fatti sono sia gli adulti che i bambini,
gli uomini e le donne, tutti coloro che presero parte ai fatti inenarrabili
raccolti intorno alla persona del dottor Korczak.
Egli si prodigava per gli
orfani e i bambini polacchi ed ebrei in generale curandoli nel fisico e
nell’anima, con l’affetto di un padre. Promuoveva la gentilezza comunque e con
chiunque e credeva che in ogni essere umano esistesse sempre del buono che gli
avrebbe permesso di non farsi odiare. Tra i suoi studenti e seguaci c’erano
tanti giovani che ammiravano il suo operato. Tra questi Misha e Sophia che,
realmente esistiti, attraverso le parole del loro terzo figlio che ha
collaborato con l’autrice, rivivranno nel libro la loro storia d’amore nata
proprio in quel triste frangente, dando alla stessa quegli attimi di respiro
propri dell’amore.
“«Chi ha
l’amore ha tutto.»”
È la storia indissolubile di ciò che avvenne in quell’arco
temporale in una Polonia libera dal primo conflitto, appena uscita dal
controllo delle superpotenze e che dopo un decennio ripiombava nel buio schiacciata
tra la Russia e la Germania.
“«Guardate,
perfino una piccola candela è più forte dell’oscurità. Per questo non dobbiamo
mai smettere di credere che ogni atto di gentilezza sia più forte del buio.»”
Il rastrellamento del ghetto di Varsavia è una terrificante
e disumana pagina di storia e qui è menzionata in tutta la sua sofferenza.
Il 5
agosto 1942 circa quattromila bambini lasciano il ghetto e vengono fatti salire
sui treni alla volta di Treblinka.
La descrizione della processione del
rastrellamento dei bambini dal ghetto con a capo il loro “papà” Korczak sarà
una ferita che il lettore, come me, porterà sempre dentro. Durante la guerra,
nell’arco di quattordici mesi, nel solo campo di sterminio di Treblinka, furono
uccise novecentomila persone. Korczak fu uno dei pionieri dell’assistenza
all’infanzia e attraverso i suoi scritti e i suoi libri si sono gettate le basi
della prima “Dichiarazione dei diritti del fanciullo” del 1924 e accolta dalle
Nazioni Unite nel 1959, è ancora in vigore.
I principi di questo uomo erano
quei valori fondamentali che un adulto dovrebbe imparare a coltivare verso il
prossimo, ma soprattutto verso i bambini: tolleranza, giustizia, rispetto ed
empatia.
Egli riteneva che quando una nazione decide di non prendersi cura dei
bambini, la stessa civiltà è a rischio.
Il messaggio di Korczak è quello sul
diritto dei bambini all’amore e al rispetto, perché “Il bambino non sarà una
persona domani, il bambino è già una persona oggi”.
Non posso che consigliarne
la lettura con tutte le avvertenze del caso quando si affrontano argomenti storici
realmente accaduti.
Buona lettura!Magnifico |
Il team di Passion For Books. ♥
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