Titolo: Cattleya
Autrice: Debora C. Tepes
Sequel di Javier
Genere: Mafia Romance
Editore: Self Publishing
Ebook: 0,99€
Disponibile anche in Kindle Unlimited
Per acquistarlo → Cattleya
to be continued...
SINOSSI
Cattleya, è così che mi chiamava lui, come le orchidee che accarezzavo con dedizione.
Ma i miei petali sono stati brutalmente strappati, lasciandomi spoglia e impaurita.
Lui si è nutrito di me fino all’ultimo respiro, lui mi ha ingannata senza pietà, lui ha implorato il mio perdono.
Sono trascorsi due anni e ora l’immagine riflessa allo specchio è quella di un’altra donna.
Coraggiosa come una leonessa.
Potente come il vento.
Intoccabile come Dio.
Non sono più una fragile orchidea, ora sono una grandiosa Reina. Mi riprenderò ciò che mi spetta, scenderò
a patti con il diavolo, mi sporcherò le mani di sangue.
E otterrò la mia vendetta.
Ma i miei petali sono stati brutalmente strappati, lasciandomi spoglia e impaurita.
Lui si è nutrito di me fino all’ultimo respiro, lui mi ha ingannata senza pietà, lui ha implorato il mio perdono.
Sono trascorsi due anni e ora l’immagine riflessa allo specchio è quella di un’altra donna.
Coraggiosa come una leonessa.
Potente come il vento.
Intoccabile come Dio.
Non sono più una fragile orchidea, ora sono una grandiosa Reina. Mi riprenderò ciò che mi spetta, scenderò
a patti con il diavolo, mi sporcherò le mani di sangue.
E otterrò la mia vendetta.
RECENSIONE
Il suo cuore
stordito era condannato per sempre all’incertezza
Ho letto e recensito Javier di Debora C Tepes, ho divorato
ogni riga, parola per parola, mi ha affascinata da subito, per cui mi sono
letteralmente fiondata sulla lettura di Cattleya con la stessa avidità e lo
stesso entusiasmo.
Entusiasmo che via via è andato scemando per riaccendersi
subito dopo, in un’altalena che mi ha inebriata, ma anche fatto arrabbiare.
Lo so che messa lì, questa frase, senza aggiungere altro sa
tanto di cattiveria, ma ormai mi conoscete e sapete che non divulgo mai il
riassunto delle storie che leggo. Non è mia abitudine, tranne in rarissime
occasioni, mettere a conoscenza chi si
appresta o si appresterà a leggere di quello che andrà a vivere, quindi pur sicura di essere mandata a quel
paese da voi, non vado oltre.
Dovete avere il coraggio di fidarvi di me e di seguire il
mio consiglio: Leggete Cattleya, scoprirete
molte cose.
Vendetta? Odio? Amore? Violenza? Gelosia?
Chissà!
Io ho
provato un susseguirsi di emozioni che mi hanno portata a essere felice e arrabbiata, mi hanno anche rattristata, sconvolta, mi hanno dato da pensare su cosa è
giusto e cosa no, ma in ogni caso mi hanno emozionata.
Molte volte mi sono identificata con le protagoniste delle
storie lette, ho cercato di mettermi nei loro panni e capire il loro agire,
quasi sempre sono stata d'accordo con il loro modo di fare, ma non con
Cattleya, almeno non sempre.
Da bambina la immaginavo con l’aspetto di una donna
diafana con maestose ali nere, volava aggraziata per poi posarsi sul corpo di
un moribondo per succhiargli via l’ultimo soffio di vita.
Poi, quando la morte ha portato via la persona che
più amavo al mondo, ho iniziato a vederla diversamente. Non era più la
bellissima donna dalle ali nere, era solo la fine di un respiro, il termine dei
battiti del cuore, la pelle fredda, gli occhi privi di luce.
Non sono riuscita a capire il suo comportamento, non ho
accettato del tutto il suo modo di fare e mi sono ritrovata spesso a essere
arrabbiata nei suoi confronti e a odiarla.
Penso di aver compreso il motivo di Debora nel presentare
questa versione di Cattleya, ma non ne sono stata entusiasta, fermo restando
che le idee sono personali e soggettive, pur risultando noiosa e ripetitiva
continuo a insistere nel dire che non dovete soffermarvi su ciò che ha
scatenato in me questo nuovo lavoro di Debora, ma dedicargli la dovuta
attenzione, rielaborare il tutto e solo alla fine dare il proprio contributo, che sia costruttivo e non denigrante, perché una storia può non piacere, vuoi
per il genere, vuoi per i protagonisti, vuoi per qualsiasi altro motivo, ma è
perentorio non disprezzare il lavoro di chi mette tutto se stesso in ciò che
crede.
Amo la Tepes, la sua scrittura è ricca di particolari, ogni
dettaglio è descritto finemente, ogni scena è delineata in modo appropriato e
capace di trasportare il lettore in ogni angolo in cui si svolge la storia. I
suoi protagonisti sono coinvolgenti, autoritari, forti, li si ama o li si odia.
Tornando a Cattleya, so di averla amata moltissimo in
Javier, ho pianto e sofferto con lei, ho cercato di capirla in questa sua nuova
veste, mi ci sono arrabbiata, poi alla fine ho accettato il suo comportamento e
ho compreso i suoi atteggiamenti. Ma il mio cuore va e andrà a lui sempre.
“Mi sei mancata come Yamile
manca a Javier… Sono un agente della DEA, Yamile. Posso trovarti sempre.”
Ringrazio Debora per averci dato
questa nuova chicca.
Buona lettura!
Bello |
Il team di Passion For Books. ♥
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