lunedì 17 dicembre 2018

Recensione "Il rifugio delle ginestre" di Elisabetta Bricca

Cari romantici, Maria Salerno ha letto "Il rifugio delle ginestre" di Elisabetta Bricca, un contemporary romance edito Garzanti Editori.
Qualcuno di voi lo ha già letto?
Scopriamo cosa ha da dirci Maria...

Titolo: Il rifugio delle ginestre
Autrice: Elisabetta Bricca
Genere: Contemporary Romance
Editore: Garzanti
Ebook: 9,99€
Copertina rigida: 14,36€
Copertina flessibile: 9,90€
Per acquistarlo → Il rifugio delle ginestre

to be continued...

SINOSSI
È una calda mattina d’estate sulle colline umbre e nell’aria aleggia un profumo inconfondibile di rose e lavanda. Sveva è solo una bambina e sta correndo felice nei campi non lontani da casa. Al collo il suo ciondolo preferito. Non è un ciondolo qualsiasi: racchiude una piccola radice di ginestra, il fiore della forza e dell’attaccamento alle proprie origini, simbolo di un passato che le parla di tradizioni popolari e antiche leggende. 
Ormai sono passati anni da allora e Sveva non crede più in quelle storie. Da quando si è trasferita a Roma per fare la copywriter in un’agenzia di grande successo, ha preferito lasciarsi alle spalle quel passato ingombrante in cui non si riconosce più. 
Eppure, è in quel casale della sua infanzia, pieno di ricordi e segreti nascosti, che ora deve tornare. Gliel’ha fatto promettere sua madre. Sua madre che, prima di morire, riesce solo a rivelarle che lì potrà trovare piccole tracce in grado di condurla a suo padre. Quel padre che Sveva non ha mai conosciuto. Per lei non c’è altra scelta che partire. E non appena arriva in quella terra dove è ancora la natura a dettar legge, il ciondolo recupera la sua antica forza e le ricorda che solo qui potrà trovare le risposte alle tante domande su sé stessa e sulle proprie origini che la tormentano da anni. Ora, Sveva è pronta a cercare e conoscere la verità. Per lei è finalmente arrivato il momento di chiudere una volta per tutte con il presente e guardare al futuro con occhi nuovi. Ha bisogno di recuperare le proprie radici e sentirsi di nuovo a casa proprio in quel luogo che conserva echi di amicizie autentiche e di amori che superano la prova del tempo. Perché non è mai troppo tardi per scegliere ancora la vita e l’amore, anche se a volte sembrano lontani e inafferrabili.

RECENSIONE
Cari romantici, oggi vi parlo de "Il rifugio delle ginestre" di Elisabetta Bricca, un romanzo sull'amore a trecentosessanta gradi e dove il filo conduttore di tutta la storia è la ricerca della protagonista di suo padre che non ha mai conosciuto, mancanza che ha influenzato tutta la sua vita. Sveva è una copywriter in un’azienda di successo, è felice del lavoro che fa, ma da un po’ di tempo si chiede se quello sia il posto giusto per lei. Le sue giornate si dividono tra il lavoro, la casa e le visite in ospedale alla madre malata in fin di vita. Sveva sa che presto rimarrà orfana, nonostante la presenza di sua sorella Sasha, medico che lavora in India e per questo vede di rado. Proprio l'approssimarsi della morte di sua madre Ljuba, porta Sveva a riportare a galla i ricordi della sua infanzia passata sulle colline umbre, e a ripensare al grande albero e a Malvina. Negli ultimi istanti di vita sua madre chiede a Sveva di farle una promessa, tornare al casale dove hanno vissuto e di cercare nell’indaco la figura paterna che tanto le è mancata. Sveva seppure perplessa dalla richiesta della madre, le promette che tornerà in Umbria. Così Sveva decide di seguire il cuore, molla il suo lavoro sentendo forte il richiamo delle proprie origini. Anche se cade a pezzi, compra il casolare senza pensarci due volte e si dedica anima e corpo a rimetterlo a nuovo, grazie anche all'aiuto di Zefferino e Malvina, quelle persone che hanno sempre vegliato su Sveva e Sasha quando la madre scompariva per lunghe giornate. La protagonista riscoprirà il fascino della natura umbra, trovando forse la pace e la serenità per il suo animo inquieto e una serie di indizi che la porteranno a scoprire l'identità di suo padre. L'unica nota stonata in tutto ciò è Rubik, un’anima inquieta, un uomo scontroso che cerca solo pace e solitudine. Sveva e Rubik in realtà sono solo due anime ferite e tormentate che forse insieme possono mettere a posto i tasselli mancanti delle loro vite.
"Il ciondolo, quel ciondolo, era tutto ciò che rimaneva del passato. Ma non aveva la forza, Sveva, di tirarlo fuori dalla tasca. Non aveva il coraggio di guardare la radice di ginestra, oltre la trasparenza del vetro."

"Il rifugio delle ginestre" è un romanzo raccontato in terza persona dalla protagonista Sveva, una storia ricca di sentimenti, dove la natura umbra viene descritta benissimo tanto che ti sembra di essere lì, di respirare i profumi e gli odori di quella Terra, di percorrere i sentieri e le vie, nonché il sapore del cibo, di nuotare nel mare di Tropea. La percezione di tutto questo si deve alla penna magistrale dell'autrice, a me del tutto sconosciuta fino a oggi, che con il suo stile descrittivo riesce a renderti partecipe della storia e a porti davanti agli occhi delle fotografie immaginarie.
"«Cosa c'è dentro il ciondolo che porto al collo, Malvina?»
«È una radice di ginestra. Rappresenta la forza, l'attaccamento alla vita. Il potere di superare le avversità.»"
La protagonista, Sveva non è un personaggio facile da comprendere, all'inizio ho fatto fatica, ma man mano che proseguivo nella lettura riuscivo a percepire sulla mia pelle il suo dolore nel non avere la certezza delle sue radici, la sua caparbietà nel ritrovare quel padre che le è sempre mancato, le sue paure e la serenità che prova soltanto nel confidarsi con la sua Malvina.
"Una bambina senza padre è un fiore senza radici."
~
"La ginestra è una pianta che non ha bisogno di cure e non si piega alle avversità. È profondamente attaccata alla terra e quando sboccia oscura con la sua bellezza tutti gli altri fiori".

Malvina, anche se è un personaggio secondario, in realtà svolge un ruolo importante e fondamentale nell'evolversi della storia, una donna che dispensa consigli e incoraggia Sveva a cercare la verità sulle sue origini, facendole riscoprire quella magia di cui le parlava sempre da piccola. Ho adorato la sua semplicità e bontà d'animo. Il personaggio di Rubik, all'inizio mi sembrava troppo ombroso e scorbutico, ma in realtà questa è solo la facciata che si è costruito per nascondere la sua sofferenza e le sue ferite, e proprio lui riuscirà a sfondare la corazza di Sveva e accompagnarla nel viaggio verso Tropea dove si trova suo padre, e a farle conoscere l'amore e la passione. Un romanzo che ti fa capire che è necessario fare i conti con il proprio passato per avere un presente e un futuro sereno e senza ombre, anche se fa paura. Buona lettura!

Magnifico
Alla prossima, Maria Salerno.
Il team di Passion For Books. ♥

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