lunedì 3 dicembre 2018

Recensione "Connect" di Julian Gough

Buonasera romantici, Giada Bertone ci parla di "Connect" di Julian Gough, un thriller/giallo edito TimeCrime di Fanucci Editore.

Titolo: Connect
Autore: Julian Gough
Genere: Thriller/Giallo
Editore: TimeCrime di Fanucci Editore
Ebook: 4,99€
Per acquistarlo → Connect

to be continued...

SINOSSI
Colt è un adolescente timido e introverso, dotato di un’intelligenza fuori dal comune. Figlio unico di genitori divorziati, trascurato dalla madre Naomi, brillante biologa, e dal padre Ryan, collaboratore di una misteriosa agenzia governativa, trascorre molto del suo tempo immerso nella realtà virtuale. Come buona parte delle persone affette da autismo, conduce una vita semplice, scandita da abitudini sempre uguali, finché un giorno le cose iniziano a complicarsi. In un impeto di entusiasmo, decide di inviare di nascosto l’innovativo studio a cui sua madre sta lavorando a una conferenza biotech a New York. Da quel momento, le paure più angosciose di Naomi diventano realtà innescando una serie di eventi catastrofici. Preceduto dall’agenzia governativa per cui lavora, Ryan piomba nelle loro vite: pretende di avere le ricerche di Naomi e anche suo figlio. La vita stessa di Colt è ora in pericolo e tocca a sua madre decidere fin dove sarebbe disposta a spingersi pur di proteggerlo… Ucciderebbe un uomo? Distruggerebbe il suo mondo? Annienterebbe tutto ciò in cui crede?

Da una delle voci più originali della narrativa irlandese, un elettrizzante tecno-thriller che esplora quali connessioni – sia umane che di altra natura – possano crearsi e crescere nell’era digitale. Connect è una storia di madre e figlio, certo, ma è anche qualcosa che ci riguarda da vicino, che indaga le nostre connessioni quotidiane e scandisce inesorabilmente il nostro futuro.

RECENSIONE
Ciao a tutti, eccomi con una nuova recensione. Questa volta ho letto "Connect" di Julian Gough. Naomi è una donna, una scienziata e una madre. È molto intelligente, astuta, brillante, ma ha anche un lato oscuro che rivela le sue debolezze. È una gran ricercatrice e fa scoperte rivoluzionarie, ma si prende anche cura del figlio, un ormai adolescente che però lei vede sempre come il suo bambino. Si chiama Colt e dimostra un'intelligenza straordinaria, adora la tecnologia e ama seguire sempre le stesse abitudini. Egli ha grandi difficoltà a rapportarsi col mondo esterno; ciò non accade quando, invece, è nel video-mondo che ha creato, ovvero una sorta di piattaforma che ha una vastissima mappatura e che possiede moltissimi utenti. Conosce proprio in questo mondo Sasha, la ragazza che gli ruberà il cuore, ma con la quale non saprà come interagire nella realtà. Colt e sua madre si ritrovano a combattere improvvisamente contro Ryan, il padre ed ex marito dei due. Ma non solo, l'intero universo sembra essere contro di loro e dovranno fare di tutto per sopravvivere.
"Si tratta solo di farsi una litigata con Ryan riguardo Colt? Oppure si tratta di una battaglia per il futuro del mondo?"

Narrato in terza persona, questo romanzo mi ha catapultata in una dimensione fatta di tecnologia.
È un libro, a mio avviso, impegnativo; non è una lettura veloce e semplice, ma complessa. Ho trovato alcuni punti salienti scorrevoli, altri decisamente più monotoni, troppo prolissi. A volte l'ho trovato un po' pesante, ripetitivo, difficile da leggere. Eppure non è mai stato noioso: questo perché tratta temi interessanti e l'avventura non manca. I personaggi sono davvero ben riusciti, sono caratterizzati ed emergono personalità forti.
"Devi proteggere la tua anima; ma devi anche permettere alla tua anima di crescere. E quando crescerà, spaccherà il tuo vecchio sé per uscire allo scoperto."

La storia non mi è dispiaciuta, ma non posso dire che mi abbia fatta emozionare. Sicuramente ci sono diversi spunti per riflettere. Ad esempio, si indaga su cosa potrà essere in futuro la tecnologia, che è poi anche la vera protagonista del libro stesso. La tecnologia che diventa fondamentale per l'uomo, che vive grazie a essa. Così l'uomo da padrone dei dispositivi, potrebbe diventare schiavo. Personalmente, ho percepito questa storia quasi come distopica, proprio perché gli esseri umani potrebbero diventare i sudditi dei dispositivi informatici che loro stessi hanno creato. Io non me ne intendo molto di questi settori e non amo particolarmente la tecnologia. Eppure mi rendo conto che al giorno d'oggi tutto è regolato da questa nuova scienza. Un tema trattato decisamente più umanamente è cosa sarebbe disposta a fare una madre per salvare il proprio figlio. Naomi sarebbe disposta a uccidere? A farsi uccidere? Mi è piaciuto molto l'affetto che c'è tra Naomi e Colt, un amore fortissimo che li lega. Sono complici dall'inizio alla fine, nonostante tutto.
"«Mamma, non ho paura di morire; ho paura di uccidere.»"

Se da un lato ho colto la genialità che ha avuto l'autore, dall'altro non mi sono sentita coinvolta emotivamente. Non nego di aver letto qualcosa di originale, unico e autentico nel suo genere. Ma le impressioni, del tutto personali, non sono totalmente positive. Penso che questo romanzo verrebbe apprezzato dagli amanti della tecnologia, che capiscono bene anche la terminologia specifica e che amano l'informatica. Non me la sento di consigliare "Connect" a tutti i lettori, perché, secondo me, è indirizzato a una cerchia specifica di lettori amanti del genere. Per me, la lettura è stata piacevole; ho percepito ciò che Julian Gough voleva trasmettere, ovvero che tutto ciò in cui crediamo potrebbe mutare inesorabilmente, che la tecnologia potrebbe sovrastarci, fino a trasformarsi nel nostro comune concetto di Dio. Romanzo geniale, ma che non mi ha fatta commuovere. È una lettura impegnativa che consiglio a chi ama la scienza tecnologica. Buona lettura!

Piacevole
Alla prossima, Giada Bertone.
Il team di Passion For Books. ♥

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