venerdì 18 maggio 2018

Recensione in anteprima "Lo schiavo" di Kate Aaron

Buongiorno romantici, Alexandra Blandino ci parla de Lo schiavo di Kate Aaron, un romanzo edito Quixote Edizioni.

Titolo: Lo Schiavo
Autrice: Kate Aaron
Genere: Fantasy Qlgbt MMM
Editore: Quixote Edizioni
Ebook: 3,99€
Per acquistarlo → Lo schiavo

to be continued...

SINOSSI
La libertà è solo un’illusione.
A ventisette anni, Tamelik è stato uno schiavo per più di metà della sua vita. Remissivo di natura, non puoi impedirsi di innamorarsi del padrone, che lo tratta con gentilezza.
Quando la padrona se ne va, Tam osa pensare che il suo amore sarà abbastanza per lui, finché non gli viene ordinato di comprare un altro schiavo.
Vorrebbe odiare Kai, perché è ribelle e ingrato, e appartiene alla stessa razza degli uomini che hanno assassinato la sua famiglia, ma soprattutto perché è destinato a diventare il suo rimpiazzo nel letto del padrone. Ma è difficile odiare un uomo che piange fino ad addormentarsi, sobbalza al più lieve tocco e arrossisce in maniera meravigliosa quando viene baciato.

RECENSIONE

Ho letto questo breve romanzo in anteprima, devo dire che non mi ha lasciato a bocca aperta, ma mi ha comunque suscitato delle emozioni piacevoli; e non parlo di sesso visto che è un fantasy erotico, ma veri e propri sentimenti che spesso non prendiamo in considerazione perché sono all’ordine del giorno.
Il romanzo ha tre protagonisti uomini: Il padrone e due schiavi del piacere Tam e Kay.
Tam è uno schiavo di ventisette anni, fatto prigioniero da bambino, dopo che ha visto la sua famiglia assassinata è stato comprato da un giovane uomo, divenuto appunto il suo Padrone.

“Avevano preso la mia sorella minore e non si erano preoccupati di fare a turno, troppo avidi di lacerare la sua carne di donna. Uno mi aveva tenuto per i capelli, costringendomi a guardare mentre abusavano di lei fino a che il suo cuore terrorizzato non aveva ceduto. Anche allora, non avevano finito.”

Lo schiavo trascorre la sua vita rinchiuso tra le mura del padrone, soddisfacendolo in tutto e per tutto senza però essere trattato da schiavo a parte il fatto di vestire con un succinto perizoma e un collare al collo come segno di proprietà.

“Il suo collare mi marchiava come sua proprietà, e uno schiavo fuggitivo non era mai trattato con gentilezza da coloro che lo catturavano.”

Un giorno il padrone manda Tam al mercato per fare le sue veci e acquistare un nuovo schiavo. Tra tutti, Tam scegli il più selvaggio, il più adulto e anche più bello degli schiavi, Kay, ex soldato.
La convivenza iniziale non è semplice, ma pian piano con la gentilezza del padrone e la dolcezza di Tam, anche Kay riesce ad accettare la sua nuova vita.
Come potete leggere dalla breve sinossi che ho scritto non è uno di quei libri che suscita grandi emozioni, ma se riuscirete a leggere attentamente e a scovare il nocciolo del frutto, come me proverete dei sentimenti e magari qualche lacrima vi righerà la guancia.

«Il nostro padrone è un uomo buono...»
«Io non ho un padrone! Sono un uomo libero.»
«Non più.»

L’autrice non ha voluto parlare di semplici schiavi, sottomessi, umiliati o sfruttati dal potere del padrone, ma di semplici uomini che forse grazie al padrone che si ritrovano sono degli schiavi liberi, si avete letto bene “schiavi liberi”, e istruiti in quanto ottengono tutto ciò che richiedono ,soprattutto la fiducia del padrone.
Tra le righe ho trovato sentimenti forti di amore, amicizia e fiducia. Non è semplice amare chi ci rende prigioniero e ci toglie la libertà, ma questi due schiavi hanno accantonato la rabbia e il dolore facendo privilegiare l’amore quello vero.

«Ti ha lasciato uscire da solo, e tu non hai nemmeno provato a scappare, è cosi?»
«Certo. Appartengo a questo posto. »
«No, non è vero! Nessuna persona dovrebbe avere il potere di possederne un’altra. Non riesci a vedere quanto sia sbagliato? Guarda che cosa ti ha fatto!»
«Il padrone non mi possiede qui. » Toccai il collare. « Mi possiede qui.» Mi misi una mano sul petto.

Ammiro la scrittrice che ha scelto l’amore omofobo, siamo nel 2018 diciamo tutti di essere moderni, fregarci di ciò che fanno gli altri, ma ancora molti escludono i gay. E questo romanzo è un modo per far capire che anche loro, non diversi da noi etero, hanno dei sentimenti, sentimenti più affini di noi e modi molto più dolci e gentili come spesso descritto nei rapporti tra i due schiavi o tra gli schiavi e il loro padrone.

“Avevo smesso solo quando il padrone era entrato nella mia camera, mi aveva preso in braccio e mi aveva portato nel suo letto. Accoccolato contro il suo robusto petto, fasciato dalle sue coperte, mi ero sentito tranquillo come mai mi era accaduto dall’ultima volta in cui ero stato al sicuro con la mia famiglia.”

La lettura è scorrevole, semplice e leggera. I rapporti espliciti di sesso non sono volgari. I discorsi tra i protagonisti sono profondi. Il finale non è scontato e non termina con un “vissero tutti felici e contenti”, da quello che ho capito ci sarà un seguito e non vedo l’ora di leggerlo.
L’autrice ha raccontato tanto del primo schiavo, Tam, mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più sul padrone, il perché della sua gentilezza e cura verso i suoi schiavi.
Lo consiglio, anche se, a parte la piacevole lettura, non riesco a trarre nessun insegnamento o piacevole ricordo, a parte il fatto che mi siano piaciuti i personaggi.
Buona lettura!

Bello
Alla prossima, Alexandra Blandino.
Il team di Passion For Books. ♥

Nessun commento:

Posta un commento