venerdì 8 maggio 2020

Recensione "Finché il caffè è caldo" di Toshikazu Kawaguchi

Cari romantici, Ersilia Facciolo ha letto "Finché il caffè è caldo" di Toshikazu Kawaguchi, un romanzo edito Garzanti.

Titolo: Finché il caffè è caldo
Autore: Toshikazu Kawaguchi
Genere: Romanzo
Editore: Garzanti
Per acquistarlo → Finché il caffè è caldo

to be continued...
SINOSSI
Un tavolino, un caffè, una scelta. Basta solo questo per essere felici.
ECCO LE 5 REGOLE DA SEGUIRE:
1. Sei in una caffetteria speciale. C’è un unico tavolino e aspetta solo te.
2. Siediti e attendi che il caffè ti venga servito.
3. Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita.
4. Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi.
5. Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi.
In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kotake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutti scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.
RECENSIONE
“Se tornassi indietro nel tempo, forse potrei riuscire a rimettere a posto le cose.”

Il fulcro del romanzo sta tutto in questa frase. Se fossimo in grado di tornare in un punto preciso del nostro passato, potremmo cambiare il nostro presente? Ahimè no, perché ci sono delle regole ferree e qualunque cosa fai quando torni indietro, il presente non subirà alcuna modifica. L’unico posto per viaggiare nel tempo è un piccolo bar in un seminterrato, dove si trova proprio "quella sedia" per poterlo fare. Sedia che è quasi sempre occupata da una donna vestita di bianco intenta sempre a leggere un libro. Questa donna per me è come se rappresentasse il rimpianto, è l’emblema di tutto quello che avremmo potuto fare o dire in una determinata circostanza. Tutti i personaggi hanno un rimpianto. Fumiko, che vuole rivedere il suo fidanzato; Hirai, che ha chiuso i rapporti con la sua famiglia ed evita ogni contatto con sua sorella; Kotake, il cui marito si sta lentamente dimenticando di lei; e Kei, che incontrerà qualcuno nel futuro. Ma per chi affronta questi viaggi ci sono delle regole da seguire e soprattutto è permesso un solo viaggio.
"Quando torni nel passato, devi bere tutta la tazza prima che il caffè si raffreddi."


Leggendo il libro ciò che più risalta è l’amore in tutte le sue forme. Il romanzo è un invito a cogliere l’attimo finché si può, senza aspettare o rimandare le scelte, senza dare mai niente e nessuno per scontato. L’autore, attraverso la voce dei quattro protagonisti, racconta il mistero che si cela dietro le occasioni perdute. Essi non possono cambiare il loro presente, ma possono cambiare il modo in cui affrontare le loro vite.
È una lettura molto evocativa che infonde una sorta di tranquillità, facendo leva sulla sensibilità di chi legge.


“L’articolo di giornale sulla leggenda metropolitana del caffè chiudeva così: «in fin dei conti, che uno torni nel passato o viaggi nel futuro, il presente non cambia comunque. E allora sorge spontanea la domanda: che senso ha quella sedia?» Kazu è ancora convinta che, se vuole la gente troverà sempre la forza di superare tutte le difficoltà che si presenteranno. Serve solo cuore. E se quella sedia ha il potere di cambiare il cuore delle persone, di sicuro un senso deve averlo. Ma con la sua solita espressione imperturbabile, si limiterà semplicemente a dire: l’importante è bere il caffè finché é caldo.”

Consiglio questo libro a chi in questo periodo ha bisogno di evadere dalla realtà. Buona lettura!

Bello
Alla prossima, Ersilia Facciolo.
Il team di Passion For Books. ♥

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