Titolo: Una brava ragazza
Autrice: Mary Kubica
Genere: Thriller
Editore: Newton Compton Editori
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to be continued...
SINOSSI
Mia Dennett è figlia di un importante giudice di Chicago, ma ha scelto di condurre una vita semplice, lontana dai quartieri alti e dalla mondanità in cui è cresciuta. Una sera come tante, entra in un bar per incontrare il suo ragazzo ma, all’ennesima buca di lui, Mia si lascia sedurre da un enigmatico sconosciuto dai modi gentili. Colin Thatcher – questo il vero nome del suo affascinante nuovo amico – sembra il tipo ideale con cui concedersi l’avventura di una notte. Peccato che si rivelerà il peggior errore della sua vita: Colin infatti è stato assoldato per rapirla. Ma quando Thatcher, invece di consegnare l’ostaggio, decide di tenere Mia con sé e di nasconderla in un remoto capanno del Minnesota, il piano prende una piega del tutto inaspettata. A Chicago, intanto, la madre di Mia e il detective Gabe Hoffman, incaricato delle indagini, sono disposti a tutto pur di ritrovare la ragazza, ma nessuno può prevedere le conseguenze che un evento tanto traumatico può avere su una famiglia apparentemente perfetta…
RECENSIONE
Mia, giovane, bella ,
insegnate d'arte e figlia del ricchissimo e famoso giudice Dennet viene rapita.
Passano i mesi e nessuno chiede il riscatto quando finalmente, l'ispettore Gabe
Hoffman riesce a individuare dov'è tenuta nascosta e a liberarla.
Ma cosa è
successo in quei mesi?
Perché non è stato chiesto il riscatto?
L'unica che sa la
verità è Mia, ma lei non ricorda nulla, nemmeno il suo nome. Solo il paziente lavoro
di una psicologa e l'affetto della madre riusciranno a far luce su quei mesi di
vita perduta.
Eccomi qui a parlare di questo
thriller. Se volessi trovare un'analogia cinematografica direi che somiglia a
quei film degli anni '70 cupi e lenti con la tragedia annunciata all'inizio a
cui si arriva a ritroso attraverso flashback, rimembranze e pentimenti vari dei
personaggi. Uno di quelli che davano il mercoledì, la sera sul tardi, alla TV
individuati dalla critica come “introspettivi” che iniziavo a guardare incuriosita
e alla metà mi accorgevo che erano noiosetti, ma li guardavo fino alla fine
perché ormai era tardi e gli altri programmi erano iniziati da un pezzo.
I Dennet assomigliano alle
altre famiglie che vivono nel North shore di Chicago, i sobborghi che
costeggiano le sponde del lago Michigan a Nord della città: sono ricche da far
schifo.
~
Ripenso alle parole con le
quali il sergente mi aveva affidato il caso “Non m'incasini quest'affare”
Una parola di merito la voglio
spendere per il tipo di scrittura scelto dall'autrice con i capitoli che
saltano avanti e indietro rispetto al “fattaccio” e ogni capitolo è scritto in
prima persona da uno dei tre personaggi principali Eve, la mamma, Colin, il
rapitore e Gabe l'ispettore. Per il resto, niente che mi abbia fatto battere il
cuore o saltare sulla sedia.
Insomma, tutto è abbastanza stereotipato: un matrimonio ormai
alla frutta con il marito super giudice che sta sempre da qualche altra parte
che non sia la casa, due figlie, una perfetta tanto che studia da avvocato come
il padre e l'altra ultra imperfetta tanto da essere artista, addirittura.
L'ispettore accurato e dalla spiccata umanità,
il rapitore delinquente per sfiga, ma che poi non è così cattivo.
Mi ci è voluto tutto il mio
autocontrollo per staccarmi da lei. Per volgere le spalle ai suoi occhi
supplichevoli, per sforzarmi di lasciar perdere. C'è qualcosa di sbagliato nel
farti la ragazza che stai per rapire.
Come quando guardavo il
filmone anni '70 fino alla fine per inerzia, così ho letto fino alla fine questo
thriller per capire cosa avesse causato la totale amnesia della protagonista e
quando ci sono arrivata non ho trovato ad aspettarmi un gran colpo di scena.
Forse lei non è, come
presumevo, chiusa e interessata solo a se stessa. Conosco la sensazione che
danno gli sguardi sfuggenti, o di chi ti guarda senza vedere niente. Conosco
il tono sprezzante della voce, so come ci si sente quando si è traditi e
disillusi, quando qualcuno che potrebbe darti il mondo rifiuta perfino di
concedertene un pezzetto. Forse non siamo tanto diversi, in fondo.
In definitiva posso dire che,
a mio avviso, è un romanzo senza infamia e senza lode con situazioni già viste, sviluppate in modo coerente, ma senza grande passione e personaggi scaturiti da
caratteri già visti con ovvi e conseguenti comportamenti.
Buona lettura!
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Mediocre |
Il team di Passion For Books. ♥
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