martedì 21 aprile 2020

Recensione in anteprima "Dimmi che è vero" di TJ Klune

Cari romantici, Luisa Diana ha letto in anteprima "Dimmi che è vero" di TJ Klune, primo volume della serie A prima vista, un romanzo edito Triskell Edizioni.

Titolo: Dimmi che è vero
Autrice: TJ Klune
Serie: #1 A prima vista
Genere: Romanzo
Editore: Triskell Edizioni
Per acquistarlo → Dimmi che è vero

to be continued...

SINOSSI
Credete nell’amore a prima vista? Paul Auster non ci crede. Anzi, lui non crede quasi a nulla.
È un trentenne di taglia abbondante, che svolge un lavoro tedioso in un anonimo cubicolo e le cui doti riconosciute sono l’umorismo pungente e il modo colorito con cui commenta il trascorrere della sua vita. I suoi migliori amici sono un cane con due zampe di nome Rotelle e una drag queen che sfiora il bipolarismo, Helena Handbasket. Ha un nemico giurato, il pappagallo omofobo di sua nonna, a cui si ripromette di tirare il collo, se lo insulterà un’altra volta.
Poi arriva Vince Taylor, che è il suo esatto opposto: sexy, sicuro di sé, e più stupido di una gallina. E, per qualche ragione misteriosa, Vince comincia a fargli il filo. Senza sosta. Sicuramente si starà prendendo gioco di Paul, perché non è possibile che un tipo così sia interessato a un perdente come lui.
Ma dopo aver investito Vince con la propria auto – senza volerlo, si intende, al massimo sarebbe stato un omicidio colposo – Paul è obbligato a considerarlo con occhi diversi, e scopre che l’unico ostacolo tra loro è rappresentato proprio da se stesso: un ostacolo quasi insormontabile. Quando Vince si trova ad affrontare un doloroso evento famigliare, Paul deve mettere da parte i propri dubbi per stare accanto all’uomo che lo trova perfetto così com’è.

RECENSIONE

«Non importa. Non è una scusa. Anzi, una cosa del genere avrebbe dovuto impedirvi di comportarvi come avete fatto. Se si è abbastanza responsabili da diventare genitori, allora si dovrebbe esserlo abbastanza anche da accettare i propri figli per quello che sono. Non importa che siano disabili, gay, meno intelligenti degli altri, verdi, neri, blu o comunque siano usciti. Li hai avuti e devi amarli. Sempre. Essere un genitore non significa poter scegliere come deve essere tuo figlio. Essere un genitore significa proteggerlo da tutto quello che potrebbe ferirlo. E significa anche insegnargli a essere abbastanza forte da riuscire, un giorno, a reggersi sulle proprie gambe. Quanti anni aveva Vince quando vi ha detto di essere gay? Quando lo ha detto a suo padre?»

Ho dovuto iniziare questa recensione dopo aver postato l’estratto sopra. È stato quasi obbligatorio, perché la sinossi e la lettura vi faranno morire dal ridere, ma la storia uscita dalle sapienti mani di Klune non è solo questo.
Ho letto questa meraviglia divorandola con gli occhi e col cuore, l’autore è stato abile nell’esprimere tanti concetti importanti con un’ironia fuori dal comune, tutto vi verrà presentato in maniera così esilarante che riderete fino alle lacrime, ma piangerete anche tante lacrime per quanta verità c’è intrisa in queste pagine.
Lo sapete, ormai se avete speso qualche minuto del vostro tempo a leggere delle mie precedenti recensioni, siete al corrente di come mi risulti difficile esprimere tutte le emozioni che letture meravigliose mi provocano e quindi prendo in prestito le parole degli stessi autori per comunicarvi come queste mi hanno coinvolto…

«Mi creda, non sono questo granché,» le dissi onestamente.
«Stava esagerando i miei meriti. Lo fa sempre, anche se non capisco perché. Io tendo a inciampare e andare a sbattere addosso ai cani e ai muri. Non riesco a controllare quello che mi esce dalla bocca e finisco col dire cose che rendono le situazioni molto più imbarazzanti di quello che dovrebbero essere. Ho quasi la certezza che una parte dei miei antenati possedessero degli schiavi e non abbiamo mai fatto ammenda, di conseguenza la mia famiglia è perseguitata da una qualche forma di maledizione africana. Quindi… sa com’è.»
Poi, quasi mi fosse venuto in mente solo in quel momento. «E stiamo insieme da appena una settimana.»

Lui è Paul, com’egli stesso si vede e si sente, ma per chi lo conosce davvero, per chi è parte della sua vita, per chi l’ha generato e per chi entra a far parte della sua vita lui è questo:

«Sei un faro.»
«Scusa?»
«Credo sia la descrizione migliore di come ti vedo.»
«È… strano.»
«È poetico,» ribatté lui sconsolato, dandomi uno scappellotto.
«I fari servono a guidare le navi attraverso l’oscurità della notte, a impedire loro di incagliarsi. Ed è la stessa cosa che fai tu, Paul. Sei la classica luce nel buio.»

È su queste parole che dovete soffermare la vostra attenzione e non dovete farvi sfuggire questa lettura che per me è assolutamente meravigliosa.
Ho provato tutte le emozioni: ilarità, dolore, empatia, gioia, amicizia, famiglia e amore, immenso, luminoso, folgorante ma unico e vero.
Buona lettura!
Magnifico
Alla prossima, Luisa Diana.
Il team di Passion For Books. ♥

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