Titolo: Quando arrivi, chiama
Autrice: Anna Mittone
Genere: Romanzo
Editore: Mondadori
Per acquistarlo → Quando arrivi, chiama
to be continued...
SINOSSI
Silvia ha quarantasette anni, un ex marito e una figlia adolescente, Emma.
Tra madre e figlia si alternano momenti di grande complicità ed epiche sfuriate - la normalità, insomma - fino al giorno in cui Emma parte con la sua classe per un viaggio di studio che la terrà lontana da casa per un anno, in Canada.
Silvia l'accompagna all'aeroporto insieme a Luca, il suo ex marito e, proprio quando pensa che quella giornata non potrebbe contenere più emozioni di così, un drammatico imprevisto la inchioda alle sue peggiori paure: un attentato terroristico sconvolge l'aeroporto Charles de Gaulle durante lo scalo dei ragazzi.
In preda al panico, Silvia decide su due piedi di partire per Parigi insieme a Michele, il padre di un compagno di Emma, conosciuto poche ore prima all'aeroporto.
I due salgono in macchina diretti in Francia e, in un clima di dolorosa incertezza, dandosi il cambio alla guida tra una lacrima e una battuta per sopravvivere, durante quel lungo on the road avranno l'occasione di conoscersi.
Tra madre e figlia si alternano momenti di grande complicità ed epiche sfuriate - la normalità, insomma - fino al giorno in cui Emma parte con la sua classe per un viaggio di studio che la terrà lontana da casa per un anno, in Canada.
Silvia l'accompagna all'aeroporto insieme a Luca, il suo ex marito e, proprio quando pensa che quella giornata non potrebbe contenere più emozioni di così, un drammatico imprevisto la inchioda alle sue peggiori paure: un attentato terroristico sconvolge l'aeroporto Charles de Gaulle durante lo scalo dei ragazzi.
In preda al panico, Silvia decide su due piedi di partire per Parigi insieme a Michele, il padre di un compagno di Emma, conosciuto poche ore prima all'aeroporto.
I due salgono in macchina diretti in Francia e, in un clima di dolorosa incertezza, dandosi il cambio alla guida tra una lacrima e una battuta per sopravvivere, durante quel lungo on the road avranno l'occasione di conoscersi.
RECENSIONE
Questo libro è stata una
vera sorpresa. La sinossi aveva attirato la mia attenzione per le descrizioni
di rapporti tra madre e figlia adolescente, che sento molto da vicino, ma
leggere questa autrice è stato illuminante e a tratti divertente per il
ritrovarsi nelle situazioni, nei pensieri e nella quotidianità.
“Eccola, la
nostra famiglia riunita per cena: io, lei, lo smart-phone e Deliveroo.”
Scritto con molta verve e
autoironia dal punto di vista di Silvia, mamma divorziata quarantasettenne, che
racconta della sua vita con la figlia Emma diciassettenne. L’occasione della
storia nasce con l’andata in Canada della figlia, per trascorrere lì l’ultimo
anno scolastico. Le ansie da mamma e le prevaricazioni da figlia sono
condensate in dialoghi amari e divertenti allo stesso tempo, sottolineando il
difficile rapporto amore/odio che si genera in quasi tutte le famiglie in cui
sia presente almeno un figlio adolescente. Mettendo alla luce non solo le
differenze e le mancanze tra loro, ma soprattutto le giustificazioni che una
madre, a volte, ha il diritto di darsi per continuare a credere di essere una
donna “normale”.
“Erano loro a esagerare
o io a sottostimare? Solo io vedevo in quella partenza una liberazione dalla
schiavitù del Vieni a cena? Quanta fame hai? Ti lascio qualcosa di pronto in
frigo? Solo io assaporavo trecentosessantacinque giorni di mais e tonno e
totale orgiastica, folle libertà?”
La preparazione
psicologica genitoriale a questo viaggio viene condivisa in parte con l’ex
marito Luca, da cui è divorziata da dieci anni, e in parte con gli altri
genitori che accompagnano all’aeroporto i ragazzi per il viaggio studio. Un
genitore in particolare, si fa avanti spavaldo per conoscere Silvia durante
l’attesa del check-in in aeroporto. È Michele, padre vedovo di un diciassettenne
che parte per fare la stessa esperienza all’estero.
“È disordinata,
sgraziata, insolente e, allo stesso tempo, l’essere umano più prezioso della
mia vita. Non vedo l’ora che parta eppure non posso immaginare la mia vita
senza di lei.”
L’imprevisto crudo e
inaccettabile per chiunque, di un attentato a Parigi durante lo scalo aereo dei
ragazzi, getta Silvia e Michele nello sconforto più profondo. Questo evento fa
sì che i due diventino compagni di viaggio verso una Parigi blindata dagli
eventi, per sconfiggere l’impotenza dell’attesa di una qualsiasi notizia sulla
sorte dei loro figli. Impossibile non rispecchiarsi nei soliloqui di Silvia e
nei battibecchi con Emma, così come nelle sue paure e nelle sue priorità, che confermo,
sono umane sensazioni per una madre coetanea.
Stile gradevolissimo e incisivo, scorrevole e mai noioso, riesce a lasciare al lettore spunti continui di riflessione, anche su argomenti totalmente diversi.
Lettura consigliata a tutti.
Buona lettura!
Alla prossima, Silvia Paguni.
Stile gradevolissimo e incisivo, scorrevole e mai noioso, riesce a lasciare al lettore spunti continui di riflessione, anche su argomenti totalmente diversi.
Lettura consigliata a tutti.
Buona lettura!
Magnifico |
Il team di Passion For Books. ♥
Nessun commento:
Posta un commento