mercoledì 22 maggio 2019

Recensione "Un caso speciale per la ghostwriter" di Alice Basso

Cari romantici, Annalisa Vernazza ha letto "Un caso speciale per la ghostwriter" di Alice Basso, un romantic suspense edito Garzanti.

Titolo: Un caso speciale per la ghostwriter
Autrice: Alice Basso
Genere: Romantic Suspense
Editore: Garzanti
Ebook: 9,99€
Cartaceo: 15,21€
Per acquistarlo → Un caso speciale per la ghostwriter

to be continued...

SINOSSI

Per Vani le parole sono importanti. Nel modo in cui una persona le sceglie o le usa, Vani sa leggere abitudini, indole, manie. E sa imitarlo. Infatti Vani è una ghostwriter: riempie le pagine bianche di scrittori di ogni genere con storie, articoli, saggi che sembrino scaturiti dalla loro penna. Una capacità innata che le ha permesso di affermarsi nel mondo dell’editoria, non senza un debito di gratitudine nei confronti dell’uomo che, per primo, ha intuito la sua bravura: Enrico Fuschi, il suo capo. Non sempre i rapporti tra i due sono stati idilliaci, ma ora Vani, anche se non vorrebbe ammetterlo, è preoccupata per lui. Da quando si è lasciato sfuggire un progetto importantissimo non si è più fatto vivo: non risponde al telefono, non si presenta agli appuntamenti, nessuno sa dove sia. Enrico è sparito. Vani sa che può chiedere l’aiuto di una sola persona: il commissario Berganza. Dopo tante indagini condotte fianco a fianco, Vani deve ammettere di sentirsi sempre più legata all’uomo che l’ha scelta come collaboratrice della polizia per il suo intuito infallibile. Insieme si mettono sulle tracce di Enrico. Tracce che li porteranno fino a Londra, tra le pagine senza tempo di Lewis Carroll e Arthur Conan Doyle. Passo dopo passo, i due scoprono che Enrico nasconde segreti che mai avrebbero immaginato e, soprattutto, che ha bisogno del loro aiuto. E non solo lui. Vani ha di fronte a sé un ultimo caso da risolvere e fra le mani, dalle unghie rigorosamente smaltate di viola, le vite di tutte le persone cui ha imparato a volere bene.
RECENSIONE
Ho appena finito questo capolavoro e sono già in astinenza da Vani Sarca. Sto scrivendo questa recensione di getto, su di un libro da cui non riuscivo a staccarmi.
In questo capitolo sulla ghostwriter di Torino, Vani ci accompagna nella storia con la sua voce, ma abbiamo in contemporanea la narrazione in terza persona sulla storia di Enrico, il famigerato capo particolarmente scontroso ed egoista che ci riporta a più di vent'anni prima.
Questa scelta dell'autrice è fantastica, perché è riuscita ad amalgamare le due narrazioni in maniera fluida e composta, senza creare fastidio all'interno della lettura.

Io questo talento ce l’ho. Da sempre, come dicevo. Il che fa di me, lo dico senza falsa modestia e pure senza modestia vera, una ghostwriter eccezionale. Oh, insomma. Quel che è vero è vero. Avrò altri difetti – l’asocialità in scorte illimitate, per esempio, o l’essere cintura nera di sarcasmo – ma su questo non mi si può proprio dire niente.

  
In questo momento Enrico è sparito, dopo aver buttato all'aria il suo lavoro presso la casa editrice per cui lavora anche Vani, proprio per salvare lei che assieme a Berganza, il commissario fidanzato di Vani, Riccardo amico ed ex fidanzato di Vani, Antonia e Olga, collaboratrici di Enrico, cercheranno, con i loro pochi elementi a disposizione, di ritrovarlo.
E in questo libro, Vani, una dark metallara molto intelligente, che se ne frega del giudizio altrui, con un sarcasmo feroce e alle volte anche un po' macabro (di cui lei è pienamente consapevole), si troverà a dover fare i conti con il futuro e a decidere cosa vuole fare da grande.
Un momento di svolta e di crescita, con al suo fianco il fidato Berganza, che la ama incondizionatamente, è sempre vicino a lei anche solo come presenza silenziosa. Due spiriti affini, che si capiscono con un solo sguardo. 

La ragione per cui, nella mia misantropia olimpionica, ho deciso di andare regolarmente a trovare questa donna, è infatti che questa donna possiede la conversazione più tagliente che io abbia mai udito (tranne che da me medesima, ovviamente, ma non dovrei dirmelo da sola). Se c’è una cosa buona dell’invecchiare è che ti guadagni il diritto di dire tutto quello che pensi senza che nessuno ti chiuda il becco, e Irma questo diritto se lo prende tutto, e a bracciate, e lasciatemi dire che per come la vedo io in questo pianeta suppurante di ipocrisie la voce schietta di Irma è l’ago incandescente che cauterizza il foruncolo. Tutto questo per dire che di solito, al lunedì e giovedì pomeriggio, mi siedo di fronte a Irma e Morgana, sul grande divano bianco del salotto dei Giay Marin, e sbocconcellando dolci di pasticceria che costano quanto una rata del mio affitto le ascolto chiacchierare e lascio che il mio cervello ipertrofico finalmente si riposi.   

Coppia bellissima, come bellissimo è anche il presonaggio di Berganza, paziente, ironico e molto perspicace, che ha trovato in Vani, seppur più giovane di lui, la compagna perfetta.
Due personaggi fantastici separati, ma meravigliosi in coppia.
L'autrice con il suo ritmo trascinante e incalzante, un linguaggio perfetto, una trama avvincente, ti fa innamorare dei protagonisti, anche di quelli meno simpatici per caratteristiche e peculiarità, e ti fa vivere le emozioni in prima persona.
Si ride, si trattiene il fiato durante momenti topici, ci si interroga su cosa accadrà e alla fine si esulta assieme a questa famiglia allargata e un po' strampalata.

Gli basta un istante per vedere che non è Olga, per vedere che sono io, e poi per non vedere più un accidente, perché lo schiaffo più perfetto della storia degli schiaffi, a dita chiuse ma palmo ben disteso, mano compatta ma elastica, escursione plastica fra rincorsa e impatto, in sostanza il grande imperatore galattico di tutti gli schiaffi, si abbatte sulla sua faccia, lato destro, e gli spara gli occhiali nell’angolo opposto della stanza. «Stronzo», lo saluto. Sento un gemito orripilato di Olga come da un’altra dimensione.  

Ho amato questo libro, sicuramente si deve essere capito, e non si può non leggerlo. Se avete già amato Alice Basso, non potete perdere questo ultimo capitolo, e se invece non avete mai avuto il piacere di conoscerla e di conoscere Vani Sarca, dovete assolutamente porvi rimedio e farvi travolgere e conquistare da lei. 

Arriviamo a casa mia. Io me ne vado dritta in camera, senza nemmeno guardarmi intorno. Il commissario non mi ferma. Dopo un tempo indefinibile, un’ora o tre o due giorni o ottantamila, entra e mi appoggia sul comodino, al buio, un sacchetto di patatine al formaggio. Lo capisco da come scricchiola. Non lo tocco. Dopo un altro indefinibile frammento di eternità entra di nuovo. Sempre al buio, si spoglia – è abituato, lo fa sempre quando rientra o esce a lavorare la notte e non vuole svegliarmi –, mi scivola accanto sotto le coperte e piano, senza fare altro, appoggia il fianco della sua mano contro il fianco della mia. 
Tutto lì. 
Una presenza. Tutto quello che serve. 
Non so se è per quello o perché sono stremata, fatto sta che solo allora mi addormento.  

Non posso raccontarvi di più, altrimenti vi farei perdere il gusto della lettura, ma posso solo dirvi, che per me questo libro è assolutamente indimenticabile.
Buona lettura!

Indimenticabile
Alla prossima, Annalisa Vernazza.
Il team di Passion For Books. ♥

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