Titolo: Quello che ti dirò
Autore: Albert Espinosa
Genere: Romanzo
Editore: Salani
Ebook: 8,99€
Cartaceo: 12,66€
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to be continued...
SINOSSI
Izan ha quarant'anni ed è sordo. Suo padre si è sempre rifiutato di parlargli nella lingua dei segni e non ha mai voluto accettare la sua disabilità. I due hanno un rapporto difficile: fin da quando Izan era piccolo il padre lo ha trascurato per il suo lavoro: cercare bambini scomparsi. Ma ora è anziano e malato e Izan decide di accompagnarlo in Italia, sul lago di Como, per aiutarlo ad affrontare il suo ultimo caso, quello di Catherina, una tredicenne vittima di abusi. Una volta lì, però, i due scoprono che le cose non sono quelle che sembrano: Catherina è ricoverata in un ospedale psichiatrico e non ha affatto tredici anni. La versione della ragazza non regge e, in più, nessuno sa chi sia veramente e da dove venga. Catherina racconta una storia incredibile, ma la verità non è solo una fredda successione di fatti e Izan dovrà rivedere tutto il suo passato…
RECENSIONE
È molto facile allontanarsi dal mondo per evitare di essere
feriti, ma tornarci dopo essersene allontanati è complicatissimo.
Tutto ciò che ripeti ai tuoi figli farà presa su di loro nel futuro.
Poi, per liberarsi di tutti questi consigli, pieni di buoni propositi ma
sbagliati, ci vuole una vita intera.
Come iniziare a parlare di questo romanzo? Mi sento
ancora più umile e inetta davanti a una simile meraviglia!
Trovandosi
davanti a queste parole il lettore può solo assimilarle, interiorizzarle e
farle proprie.
Ma le persone non cambiano, questo l’ho scoperto negli anni. Non
cambiamo, nessuno lo fa, siamo tali e quali a quando ci hanno partorito. Voler
cambiare qualcuno è il modo più veloce di perderlo.
Sono anni che leggo, generi diversi, a volte mi hanno
deliziata, a volte mi hanno stupita, a volte mi sono inchinata davanti a dei
capolavori.
Quello che ti dirò di Albert Espinosa è tra questi
ultimi.
‘Non posso fare a meno di
te’.
‘Puoi benissimo’.
‘Sì, ma non voglio’.
«Non posso fare a meno di te, mamma».
E la sento sussurrare nella mia mente:
«Puoi benissimo, Izan».
E io lo accetto e rispondo:
«Sì, mamma, ma non voglio».
‘Quello che ti direi se ti incontrassi di nuovo e fossimo gli
stessi che siamo stati’.
La cover è stupenda, la sinossi, praticamente incanta
e il testo è un’emozione dietro l’altra.
Il protagonista mi ha rapita fin da subito, ho amato
tutto di Izan, la sua disabilità, la sua presenza accanto al padre, la sua ricerca
della felicità, nonostante tutto.
Ma “QUELLO CHE TI DIRÒ” non racconta solo
questo, ci sono tante altre problematiche descritte in un modo splendido, pur
non nascondendo nulla.
Non mi piace spoilerare e lo sapete, ma amo in una
maniera spasmodica inserire qua e là alcuni estratti che mi hanno affascinata,
mi hanno catturata e mi hanno emozionata fin nel profondo.
La gente ha paura del dolore, io penso che sia il sentimento più
difficile da provare, e così godo di questa emozione, credo sia unica.
«Una piccola distrazione e li perdi. A New York l’ho fatto per
questo, per non perderti mai. La paura che hai provato mentre eri solo ti
proteggerà per tutta la vita. Ti farà stare sempre allerta. Ti proteggi dalle
ombre o la tua ombra ti protegge dalle presenze. I bambini smarriti hanno
sempre l’ombra al contrario degli altri».
Io non so come sarà il vostro animo davanti a queste
parole, posso solo dirvi che non sono rimasta indifferente, anzi mi hanno
scossa più del dovuto a tal punto che mi sono rammaricata molto di non aver
letto nulla di questo autore, che poi ho scoperto non essere solo questo ma
anche attore, regista, sceneggiatore.
Mi scuso se non mi riterrete all’altezza
di questa recensione, ma non posso fare di più.
Se volete emozionarvi, se volete entrare nel mondo di
Izan, seguire le sue orme fino alla scoperta del suo ritrovarsi, allora leggete
questo meraviglioso romanzo.
Alla fine, davanti alla tomba di mia madre, ho detto a entrambi
le loro frasi simbolo: «Non posso fare a meno di voi. Mi fa molto male». Ho
cercato di affinare il mio orecchio interno e giurerei che il vento mi avesse
sussurrato le loro due voci all’unisono che mi dicevano:
«Puoi benissimo, Izan… Puoi benissimo».
E ho risposto gridando a pieni polmoni:
«Sì, ma non voglio».
«Senza di voi questa vita è più povera a
tutti i livelli.»
«Non c’è nessuno come voi, che si preoccupi di me, che mi voglia
bene senza chiedere nulla in cambio. Che mi riempia, che mi ami, che mi
educhi, che voglia ascoltare la mia voce e di cui abbia bisogno di ascoltare la
voce».
Buona lettura!
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Indimenticabile |
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