domenica 17 marzo 2019

Recensione "La mia fame è troppo amore" di Jessie Chaffee

Buongiorno romantici!
Silvia Paguni ci parla de "La mia fame è troppo amore" di Jessie Chaffee, un romanzo edito Fabbri Editori.

Titolo: La mia fame è troppo amore
Autrice: Jessie Chaffee
Genere: Romanzo
Editore: Fabbri Editori
Ebook: 0,99€
Cartaceo: 16,57€
Per acquistarlo → La mia fame è troppo amore

to be continued...
SINOSSI
Hannah ha lasciato Boston ed è fuggita a Firenze. Ha perso il lavoro dopo l'ennesimo errore, ha allontanato il fidanzato, si è nascosta dalle domande assillanti della sorella, dall'efficienza granitica della madre, dagli sguardi implacabili di chi giudica. Perché Hannah ha smesso di mangiare, da mesi, e prima di scomparire del tutto decide di mettere un oceano tra sé e quella realtà in cui non ha più spazio. Da sola, in Italia, è alla ricerca di un centro, e lo trova nel circolo canottieri di Firenze, un luogo in cui esercitare il suo corpo, riattivarlo e ascoltarlo, concedendogli anche un motivo legittimo per lasciarsi nutrire. Qui Hannah conosce un gruppo di italiani, e tra di loro c'è Luca, discreto e gentile, che senza chiedere nulla inizia a farsi strada nel suo cuore. E mentre comincia a esplorare questo nuovo mondo, fatto del solido silenzio dell'Arno, dei sapori nuovi e variopinti della tavola toscana, delle storie medievali delle tante sante mistiche che praticavano il digiuno come forma di illuminazione, Hannah intraprende anche una battaglia feroce, contro se stessa e la sua "vecchia amica". La allontana per poi tornare ad abbracciarla, in una sfida dolorosa ed estenuante in cui la posta in gioco è il desiderio di vivere. A tratti lirico e incantato, un romanzo di grande intensità intimista, che come pochi racconta da dentro il tormento emotivo e fisico di un disordine alimentare. E l'intrecciarsi di bisogni profondi che scavano nell'identità di una donna, sfidandola a trovare la propria autentica forma.

RECENSIONE
È una storia intima, di quelle che leggi in punta di piedi, messa in un angolo e stai sempre attenta.
È una storia faticosa, non certo da leggere, ma da assimilare e scrollarsi di dosso. Scritta in prima persona, tutta dal punto di vista di Hannah che anche con i tanti dialoghi con se stessa riesce a far partecipe il lettore del suo disagio e della fatica che prova a risalire la china in cui si è lasciata precipitare.
Scrittura scorrevole dell’autrice per un romanzo intenso e che scava in un male moderno e fin troppo dilagante.

“La mia vecchia amica è ancora al mio fianco, questo è vero. Ma c’era anche qualcosa d’altro, in me, un impulso più forte di quello di sparire.”

È la storia di Hannah, laureata in storia dell’arte a Boston, che vede il lento corrodersi del suo corpo e della sua mente, fino a costringersi a fuggire letteralmente dall’altra parte dell’oceano e chiudersi per qualche mese a Firenze.

“Mi sono aggrappata al mio vuoto.”

Circondata dalle cose che ama di più, l’arte, i monumenti e la Toscana, l’Italia in generale, riuscirà a poco a poco a combattere il mostro chiuso nel suo corpo che la costringe a smettere di mangiare e a confrontarsi col mondo, riscoprendosi sempre dalla parte sbagliata.

“Perché è una cosa che non comprendo, che non riesco a controllare. Perché come si fa a guarire se non conosci le cause?”

Firenze diviene una cura, così come l’Arno e il suo placido e silenzioso scorrere, il circolo canottieri e le vogate nel fiume, le nuove conoscenze e amicizie, le gite fuori porta e un ragazzo, Luca, che le faranno riscoprire la voglia di amarsi e di aprirsi alla vita. Attraverso i soliloqui della protagonista con “l’altra se stessa”, quella che la critica e la giudica, passando per le ricadute e le riprese, studiando con lei le vite delle mistiche sante toscane, si percorre la strada di risalita di Hannah verso l’accettazione del suo corpo e la riscoperta della vita.

“Perché io voglio vivere. Voglio essere il tipo di persona che vuole vivere. La persona che sono adesso. Ma c’è anche un’altra parte di me, una parte oscura, che un giorno potrebbe spingermi di nuovo sull’orlo del baratro.”

Perché come monito sulla copertina è riportata una grande filosofia valida in qualunque ambito della vita di una donna: “Prima di amare qualcun altro, devi imparare ad amare te stessa”.
Consigliato a chi vuole conoscere questo tipo problema che ci circonda silenzioso e per apprezzare una descrizione della città di Firenze e delle sue bellezze artistiche, raccontate minuziosamente e con preparazione artistica.
Buona lettura!

Bello
Alla prossima, Silvia Paguni.
Il team di Passion For Books. ♥

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