venerdì 6 dicembre 2019

Recensione "Una storia che parla di te" di Dèsirèe Cognetti

Cari romantici, Luisa Diana ha letto "Una storia che parla di te" di Dèsirèe Cognetti, un romanzo edito DeA Planeta.

Titolo: Una storia che parla di te
Autrice: Dèsirèe Cognetti
Genere: Romanzo
Editore: DeA Planeta
Per acquistarlo → Una storia che parla di te

to be continued...

SINOSSI
A dodici anni, Dèsirèe ha dovuto imparare in fretta. Preparare il latte in polvere, cambiare i pannolini, infilare e sfilare tutine, tagliare le unghie, interpretare le mille sfumature del pianto. È stata lei a prendersi cura di Zakaria nei suoi primi mesi di vita. Se chiude gli occhi, lo rivede. È «un chicco di caffè» con le mani grinzose e qualche ricciolo «disegnato a carboncino sulla testa rotonda». Ha i suoi stessi occhi a mandorla – anche se la pelle di colore diverso – e la stessa madre che, trincerata dietro la porta del bagno, cede ogni giorno di più al ricatto della dipendenza per «guardare il mondo sottosopra, la testa rovesciata all’ingiù». Questo libro Dèsirèe lo ha scritto per lui, Zakaria: per trovarlo, ovunque sia oggi. Per raccontargli la storia della sorella che non sa di avere e che lo ha accudito prima che una famiglia per bene lo adottasse. Il racconto di una bambina che ha conosciuto la violenza, l’abbandono e la morte mentre i suoi coetanei dismettevano il quaderno con i quadretti grandi per passare a quello con i quadretti piccoli; di una ragazza cresciuta in una comunità, poi in un centro diurno e poi in un progetto di autonomia guidata; di un’adolescente che ha trovato il coraggio di amare ed essere amata, nonostante tutto; di una donna che ha avuto paura di non farcela, e ce l’ha fatta. Una storia difficile, che nelle parole di Dèsirèe diventa il racconto vivido dell’Italia a cavallo tra gli anni ’80 e ’90; un inno alla capacità degli uomini di superare i dolori più grandi, imparando a guardarli in faccia fino a che non diventano preziosi.

RECENSIONE

Ogni storia ha un inizio, anche se tutto comincia molto prima, e l’inizio di questa storia è il tuo nome: Zakaria. È a te che la scrivo. Per trovarti, ovunque tu sia.

Recensire questa storia non è facile, il dolore striscia in ogni pagina come un virus aggredisce dall’interno in un corpo che va via via degenerando, eppure nonostante la sofferenza, nonostante la solitudine, nonostante il crescere quando l’infanzia non ti è mai appartenuta, la storia parla di un desiderio forte, puro, sincero, come quello di poter riabbracciare chi si ha avuto tra le braccia per poco tempo, chi è stato strappato da quelle braccia che non sono riuscite più a sapere dove andare per poter rivivere la stessa dolcezza, per donare le carezze e le coccole più dolci e sincere.
Per immedesimarsi in questa storia, che non è facile se non si è vissuti lo stesso dolore, bisogna entrare nelle pagine, conoscere Desirée, e solo dopo averla conosciuta, potrete percepire un infinitesimo di quello che è stata la sua vita.

Nostra madre e mio padre non ci sono più, Zakaria, ma quello che a me non fa dormire la notte è non sapere dove sei tu.

Non è facile immaginare la brutalità delle persone, la cattiveria insita in esse, ma si può perdonare chi della vita non ha apprezzato il bello che ha avuto e ha deciso, invece, di disintegrarsi pian piano, lasciandosi avviluppare da tutto ciò che, sì dà pace, ma è solo una quiete triste ed effimera.
Ogni parola è stata un dolore che si è incuneato nel profondo, lasciandomi tanta inquietudine e incapacità di poter essere d’aiuto. Ogni scena è stata messa davanti agli occhi nella sua totale chiara crudezza, i protagonisti descritti in maniera dettagliata da viverli con i propri occhi.
Desirèe Cognetti mi ha commosso profondamente, la sua vita è stata una lotta fin da piccola, ma ha saputo reagire e nel dolore ha saputo rialzarsi, sempre, diventando forte, tenace e vera.
Una storia che non dovete lasciarvi scappare, una storia che non va letta solo per estraniarsi dalle preoccupazioni, una storia che deve aiutare a farci capire di quanto bisogno c’è nel mondo per chi non vive l’amore vero, puro come dev’essere quello dei genitori.

Di chi sono figlia è scritto nei lineamenti del mio viso. I miei genitori faranno sempre parte di me, ma il futuro è soltanto mio, Zakaria. Quanto vorrei poter inserire anche solo un’ultima foto nell’album. Una foto di me e di te. Adulti, e fratelli.

Buona lettura!
Magnifico
Alla prossima, Luisa Diana.
Il team di Passion For Books. ♥

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