lunedì 18 marzo 2019

Recensione "L'amica perfetta" di Teresa Driscoll

Cari romantici, Giada Bertone ha letto "L'amica perfetta" di Teresa Driscoll, un thriller edito Newton Compton Editori.

Titolo: L'amica perfetta
Autrice: Teresa Driscoll
Genere: Thriller
Editore: Newton Compton Editori
Ebook: 2,99€
Copertina flessibile: 12,90€
Copertina rigida: 10,20€
Per acquistarlo → L'amica perfetta

to be continued...

SINOSSI
Mentre sta viaggiando in treno con il marito, a chilometri di distanza da suo figlio Ben, di appena quattro anni, Sophie riceve un’agghiacciante telefonata. A chiamare è un’infermiera: due bambini sono arrivati in ospedale a causa di un tragico incidente. Uno di loro è Ben. Sophie pensava di potersi fidare di Emma, la nuova amica che si era offerta di badare a suo figlio. Fin dal primo momento, aveva percepito in lei qualcosa di affine, come se le loro anime fossero legate. E nonostante le dicerie e le maldicenze che giravano nella piccola cittadina su di lei, Sophie era certa delle buone intenzioni di Emma. Almeno fino a quella telefonata. Potrebbe aver compiuto un’imperdonabile leggerezza mettendo la vita di suo figlio nelle mani della persona sbagliata? In una drammatica corsa contro il tempo per fare ritorno a casa, Sophie sta per scoprire la verità. E la sua vita non sarà mai più la stessa.

RECENSIONE
Ciao a tutti!
Questa volta ho letto "L'amica perfetta" di Teresa Driscoll. Sophie è una donna che ha una vita apparentemente perfetta: ha un marito che la ama e un bambino di nome Ben. In realtà, dietro a quella facciata così bella, si nascondono delle crepe. Sophie ha sofferto di depressione post partum, è stata in qualche modo truffata in ambito lavorativo e non riesce ad avere un secondo bambino. Improvvisamente, compare Emma, una donna estremamente affascinante che ben presto diventerà sua amica. Emma è quell'amica perfetta, capace di ascoltarla, capirla e guidarla. Il loro legame diventa sempre più profondo, soprattutto perché sono entrambe mamme e riescono a entrare in sintonia, così come i loro due figli. Eppure Sophie si sentirà terribilmente in colpa, perché suo figlio Ben ha avuto un incidente e forse lei ha sbagliato ad affidarlo proprio a Emma.
"«La mamma ti vuole tanto bene. Fino alla luna e ritorno, ricorda.»"

Il libro è scorrevole e si legge velocemente. I personaggi principali sono ben caratterizzati. Sophie è insicura, segnata, ma è anche una buona madre, attenta e comprensiva. Emma è sicura di sé e attraente. Due donne che sembrano molto diverse, scoprono di essere totalmente affini o, almeno, così sembra. Ci sono poi una serie di altri personaggi secondari, che secondo me si potevano evitare, perché non li ho trovati ben definiti.
"«Mia figlia non è come le altre persone...»"

La storia è carina. Ho letto il romanzo velocemente perché ero molto curiosa di sapere come sarebbe andata a finire. Adesso che ho finito la lettura, però, non mi sento convinta fino in fondo e ora vi spiegherò il perché. Innanzitutto, non ho apprezzato lo stile. La narrazione avviene, infatti, un po' in terza persona e un po' in prima persona secondo il punto di vista di Sophie. Questi cambi di prospettiva avvengono in modo disordinato. Altra nota che non mi è piaciuta è che la storia viene narrata su piani temporali diversi, ma non ben specificati: "oggi" e "prima" sono i momenti in cui si svolgono i fatti. Quel "prima" però coinvolge un lasso temporale vasto, per questo motivo spesso non è stato per me immediato collocare nel modo giusto gli eventi. A un certo punto, poi, intervengono due figure che hanno a che fare con la giustizia: un investigatore privato e una donna che lavora nella polizia. A questi due personaggi vengono dedicati dei capitoli per spiegare sprazzi della loro vita privata. Sicuramente può essere interessante per capire meglio chi sono, ma non ho trovato questi spezzoni pertinenti con la storia. Ciò che ho provato maggiormente nel corso della lettura è stata la curiosità. Per il resto non ho provato forti emozioni.
"Negli occhi di un bambino senza madre c'è un insopportabile dolore. E quando lo guardi, il cuore ti si stringe così forte che non riesci a respirare."

Detto ciò, veniamo ora agli aspetti positivi. Mentirei se vi dicessi che non ce ne sono. Il personaggio di Sophie mi è piaciuto, perché mostra la sua fragilità, ma anche la forza che può avere. Ho interpretato il suo ruolo come il dualismo che vive in ognuno di noi: ogni essere umano ha delle debolezze, ha dei problemi, ha dei pregi, al tempo stesso nasconde un lato oscuro. Anche nella persona più buona e insospettabile, si cela una parte maligna. Emma non mi è piaciuta a livello umano, ma mi ha colpita, soprattutto perché è complessa e si capirà veramente solo alla fine. Nelle note finali dell'autrice, c'è scritto che l'intento di Teresa Driscoll è quello di indagare l'animo umano, proprio nella sua parte più segreta. Lei stessa scrive che all'inizio della sua carriera, rimane colpita da quei criminali che apparentemente sembrano persone comuni. In questo libro vuole fare emergere questa sua riflessione e ci è riuscita.
"Ma c'è uno shock molto più grande e agghiacciante. Scoprire - di fronte al male e nel nome dell'amore - di cosa può sei capace tu stessa."

In questo libro si affrontano diversi temi delicati, come la maternità, la depressione post partum, l'infertilità, l'aborto, la malattia mentale, la sociopatia, il tradimento, i traumi infantili, il mutismo selettivo. Tutti argomenti che fanno riflettere e che la scrittrice è riuscita a fare emergere. In generale mi è piaciuta l'idea del romanzo e poteva avere un potenziale alto. Personalmente, non sono riuscita a cogliere la vera bellezza di questo thriller perché ho provato troppa confusione a causa dello stile usato. Quando ci sono livelli temporali diversi è importante specificare bene in quel momento ci si trova, "oggi" e "prima" è stato, secondo me, troppo generico.
Inoltre ho trovato momenti che non erano pertinenti, soprattutto in alcuni è come se ci fossero stati un'accozzaglia di elementi di cui pochi, secondo me, erano davvero utili per la vicenda. Purtroppo non posso dirmi soddisfatta di questa lettura. Non mi sento di sconsigliare il libro a priori perché potrebbe piacervi. Anzi lo consiglio a chi vuole un thriller "tranquillo" con un'impronta psicologica.
"L'amica perfetta" fa per voi se volete leggere un thriller piacevole, per passare qualche ora gradevole, ma senza troppe pretese.
In tutta sincerità non lo consiglio a chi ama il thriller dal ritmo serrato, colpi di scena mozzafiato e suspense alle stelle. Ci tengo a precisare che questa recensione è frutto del mio personalissimo gusto, pertanto ogni parola va presa come soggettiva. Buona lettura!

Piacevole
Alla prossima, Giada Bertone.
Il team di Passion For Books. ♥

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