domenica 25 novembre 2018

Recensione "L'impostore" di George Harrar

Cari romantici, la nostra Giada Bertone ha appena finito di leggere "L'impostore" di George Harrar, un thriller molto particolare edito Time Crime di Fanucci Editore.
Andiamo a scoprire in quale mondo, questa volta, Giada è stata catapultata.

Titolo: L'impostore
Autore: George Harrar
Genere: Thriller
Editore: Time Crime - Fanucci Editore
Ebook: 0,99€
Cartaceo: 14,45€
Per acquistarlo → L'impostore

to be continued...

SINOSSI
La vita di Evan Birch, docente universitario di filosofia, scorre tranquilla tra la sua adorata famiglia e le lezioni ai suoi studenti cui cerca di inculcare l’amore per la verità. Tutto cambia il giorno in cui la polizia si presenta alla sua porta, ritenendolo responsabile del rapimento di una ragazza. Sembra un’accusa assurda, ma quando nella sua auto viene ritrovato il rossetto della giovane scomparsa, tutti i sospetti sembrano convergere su di lui. Anche la moglie e i figli di Evan cominciano a nutrire dubbi sulla sua innocenza. E mentre la polizia lo sottopone a una serie di interrogatori decisamente non convenzionali, il professor Birch tocca con mano quanto la verità possa essere inafferrabile, tanto da ipotizzare una soluzione estrema: inventare una propria versione e sostenerla strenuamente fino alla fine...

RECENSIONE
Cari lettori, sono qui per recensire "Spinning man - L'impostore" di George Harrar, un thriller da cui è stato tratto anche un film. Il protagonista è Evan Birch, un professore di filosofia che insegna presso un'università, ha quindi un buon lavoro, una moglie di nome Ellen e due figli gemelli di dieci anni: Adam e Zed.
Una situazione apparentemente perfetta, che però si frantuma nel momento in cui Evan diventa improvvisamente il principale colpevole della scomparsa di una sedicenne di nome Joyce. La ragazza è una cheerleader bionda, una comune adolescente che non dovrebbe avere nulla a che fare con lui. Invece tutta una serie di indizi portano proprio al professore. Coincidenze? Tutta la sua vita era, in realtà, retta su di un equilibrio precario, il suo presunto crimine rende ancora più difficile il suo lavoro, ma soprattutto mette in crisi il suo rapporto con la moglie. Ellen nutre forti sospetti su di lui e non si fida. Inoltre i gemelli iniziano ad avere atteggiamenti strani, che fanno allarmare i genitori. Ma chi è il vero colpevole? Evan sta mentendo o è sincero quando afferma di non essere coinvolto col caso?
"Si chiese quante altre volte nella sua vita il suo percorso di fosse incrociato con quello della cheerleader scomparsa."

Ho trovato lo stile molto scorrevole, è un libro che si legge velocemente e tutto d'un fiato. Infatti non riuscivo a smettere di leggere per quanto mi sono sentita totalmente coinvolta nella vicenda.
La narrazione pur essendo in terza persona fa trapelare alla perfezione gli stati d'animo del protagonista, facendone emergere ogni lato. I personaggi sono ben caratterizzati, il carattere di ognuno di loro è definito, soprattutto quello di Evan, un uomo colto e ragionevole, che fa spesso sarcasmo e ha una passione smodata per la filosofia. Di conseguenza vengono citati i pensieri di vari filosofi, spunti da cui Evan parte per fare delle riflessioni a sua volta. È intelligente, brillante, ma anche ossessivo. Pensa, pensa sempre, pensa troppo.
"Le sue cose - la ragazza scomparsa e il professore sospetto - erano terribili e interessanti quasi in equal misura."

È un romanzo particolare, che va oltre all'aspetto del mistero. Infatti, non c'è solo un enigma da scoprire. In realtà, il caso non è il centro della storia, bensì lo sono Evan e la sua reazione davanti all'accusa che gli viene rivolta. La moglie diventa sfuggevole, così come i figli. Si ritrova improvvisamente solo: si è comportato bene per tutta la vita, eppure le persone a lui care sospettano di lui. Non ha il loro supporto, così si ritrova a combattere per la sua presunta innocenza fino alla fine. Le riflessioni di Evan mi sono piaciute, alcune in modo particolare le ho trovate davvero profonde, addirittura commoventi per quanto reali.
"Se la vita fosse un sogno, allora il sognatore sarebbe essenzialmente il proprio dio che crea il suo mondo personale."

Un altro personaggio che mi è piaciuto, anche se secondario, è l'ispettore Malloy. Pur non essendoci molte informazioni su di lui, è stato fondamentale. Ho apprezzato i dialoghi tra lui ed Evan, oltre a suggerirmi un senso di sicurezza, mi hanno sempre affascinata, in modo particolare alla fine, quando la verità emerge. A proposito del finale, purtroppo sono rimasta un po' delusa, perché l'ho trovato sbrigativo. Dopo aver letto d'un colpo il libro intero, mi sarei aspettata una fine chiara e dettagliata, che spiegasse bene le dinamiche del caso. Per quanto io abbia capito l'accaduto, mi sono rimaste ancora delle domande a cui non avrò mai risposta. Nonostante questa pecca, "L'impostore" mi è piaciuto in ogni sua sfumatura. Mi ha fatto riflettere moltissimo perché tutti noi potremmo essere Evan.
Cosa succederebbe in tal caso? Lui ha perso la fiducia di sua moglie. Ciò mi ha fatto pensare a quanto sia importante in una relazione la fiducia. Evan cerca di convincere tutti che è innocente e tutti mettono in dubbio le sue parole. Ho avuto l'impressione che il lettore stesso debba decidere da che parte stare: incolpare il professore o credergli, a discapito di prove a suo sfavore? A voi la scelta!
"«...lascio a voi decidere se sia il male a generare il bene o il bene a generare il male.»"

Il messaggio che ho colto leggendo questo thriller è che a volte il binomio colpevolezza/innocenza è difficile da comprendere. Il limite estremo di una coincide con l'inizio dell'altra. Sono due concetti opposti, eppure legati, sono due facce della stessa medaglia. Questa lettura mi ha colpita e coinvolta, ero curiosa e affascinata. La suspense è alle stelle e non si vede l'ora di scoprire di più. Questo è un libro originale, che vi consiglio caldamente. So che nello specifico lo apprezzeranno coloro che amano la suspense, ma c'è anche della filosofia e varie riflessioni sulla vita che colpiscono particolarmente.
Personalmente amo la filosofia, quindi mi sono immersa ancora di più nei ragionamenti di Evan. Questo è ciò che io definisco un thriller psicologico, in cui mistero e psiche si uniscono in un mix perfetto. Buona lettura!

Magnifico
Alla prossima, Giada Bertone.
Il team di Passion For Books. ♥

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