martedì 11 settembre 2018

Recensione "Il diavolo e la rosa" di Virginia Dellamore

Cari romantici, Annalisa Vernazza ha letto "Il diavolo e la rosa" di Virginia Dellamore, un romanzo storico edito Self Publishing.

Titolo: Il diavolo e la rosa
Autrice: Virginia Dellamore
Genere: Romanzo Storico
Editore: Self Publishing
Ebook: 0.99€
Cartaceo: 12.99€
Per acquistarlo → Il diavolo e la rosa

to be continued...

SINOSSI
Yorkshire, Inghilterra, 1836.
La vita è stata generosa e allo stesso tempo avara con Rosalynn. Le ha donato la bellezza ma l’ha privata dell’affetto di una famiglia. Da ventun anni, infatti, vive nello stesso orfanotrofio nel quale è stata abbandonata quando era piccolissima, e la sua esistenza è tutto fuorché idilliaca. La perfida direttrice dell’istituto, che nutre verso di lei una particolare antipatia, l’ha relegata ai compiti più faticosi e miserabili. Rosalynn trascorre le sue giornate lavorando e coltivando sogni segreti alimentati dai libri che legge. Libri che si procura di nascosto: al calar della sera, mentre le ombre dilagano nella brughiera, sgattaiola dal convitto e raggiunge il castello di Harwood a poche miglia di distanza.
Il maniero è disabitato, ma lei ha scovato un’imposta rotta ed è riuscita a entrare. Ogni giorno, attraversando un dedalo di grandi sale ricoperte di polvere e detriti, raggiunge l'immensa biblioteca ancora piena di volumi. Non ha mai incontrato nessuno, muovendosi sempre indisturbata.
Una sera, tuttavia, la solitudine dei luoghi subisce una brusca interruzione. All’improvviso, Rosalynn ode dei passi umani e si scontra con un uomo che afferma d’essere Lord Beaumont Harwood, proprietario del castello e di tutto ciò che esso contiene.
Benché coraggiosa, non può fare a meno di esserne intimorita: il conte non è soltanto un uomo dai modi scortesi, ma è anche l’individuo più spaventoso sul quale abbia mai posato lo sguardo. Il suo volto è ricoperto di ustioni e cicatrici ed è privo di una gamba al posto della quale indossa un terrificante arto finto. In più, la accusa di essere una ladra e minaccia di condurla in prigione per averlo derubato.
Rosalynn si trova costretta ad andare a vivere al maniero, assunta come domestica, per ripagare il furto commesso.
La vita al castello è più dura del previsto. Se ciò non bastasse, Lord Harwood non è affatto un gentiluomo: la gente del villaggio lo ha soprannominato “la Bestia” a causa del suo aspetto e dei suoi modi.
Per forza di cose, vivendo sotto lo stesso tetto, Rosalynn comincia a conoscerlo meglio, scoprendo che dietro la sua apparenza intrattabile si cela un uomo ferito dalla vita, trafitto dal peso di tragiche colpe passate e ormai rassegnato a vivere nascosto.
Nel contempo, i segreti riguardanti le origini di Rosalynn e l’identità dei suoi genitori si rivelano non meno misteriosi e tragici, e tutto sembra precipitare verso un epilogo drammatico...
Sullo sfondo della cupa brughiera inglese, un romanzo liberamente ispirato alla favola della Bella e la Bestia. La storia di una passione tormentata e di un sentimento purissimo capace di guardare oltre l’apparenza, sgretolare i pregiudizi e dimostrare che la vera bellezza non ha a che fare con la perfezione del corpo ma con l’armonia dell’anima.

RECENSIONE
Yorkshire, Inghilterra, 1836.
La vita è stata generosa e allo stesso tempo avara con Rosalynn. Le ha donato la bellezza, ma l’ha privata dell’affetto di una famiglia. Da ventun anni, infatti, vive nello stesso orfanotrofio nel quale è stata abbandonata quando era piccolissima, e la sua esistenza è tutto fuorché idilliaca, ma al calar della sera, mentre le ombre dilagano nella brughiera, sgattaiola dal convitto e raggiunge il castello di Harwood a poche miglia di distanza.

Il maniero è disabitato, ma lei ha scovato un’imposta rotta ed è riuscita a entrare, raggiungere l'immensa biblioteca ancora piena di volumi.
Una sera, tuttavia, la solitudine dei luoghi subisce una brusca interruzione. All’improvviso, Rosalynn ode dei passi umani e si scontra con un uomo che afferma d’essere Lord Beaumont Harwood, proprietario del castello e di tutto ciò che esso contiene.
Benché coraggiosa, non può fare a meno di esserne intimorita: il conte non è soltanto un uomo dai modi scortesi, ma è anche l’individuo più spaventoso sul quale abbia mai posato lo sguardo. Il suo volto è ricoperto di ustioni e cicatrici ed è privo di una gamba al posto della quale indossa un terrificante arto finto. In più, la accusa di essere una ladra e minaccia di condurla in prigione per averlo derubato.
Rosalynn si trova costretta ad andare a vivere al maniero, assunta come domestica, per ripagare il furto commesso.
La vita al castello è più dura del previsto. Come se ciò non bastasse, Lord Harwood non è affatto un gentiluomo: la gente del villaggio lo ha soprannominato “la Bestia” a causa del suo aspetto e dei suoi modi. Ma Rosalynn porterà qualcosa di buon in quel castello in rovina...

Rosalynn dice che la bellezza di un uomo non è data dalla sua esteriorità ma dalla limpidezza del suo cuore: è un'affermazione ispirata che, purtroppo, non mi consola. Se pure non contasse ciò che vedo, conterebbe ciò che sento. Sono destinato a perdere, comunque si interpreti l'idea. In mezzo a tante anime nere, in questa stanza, la mia anima non è certo cristallina.

È il secondo libro che leggo di Virginia Dellamore, quindi ho già avuto modo di apprezzare il suo stile, che anche in questo caso mi ha favorevolmente colpita. La scrittura è fluida, incalzante all'occorrenza e dolce quando serve. Mi è piaciuto tantissimo il fatto che la voce di Rosalynn fosse narrata in terza persona, mentre invece quella del conte fosse in prima persona. Questa rilettura della Bella e la Bestia è un riuscitissimo romanzo in cui Rosalynn colpisce per il suo coraggio, il suo spirito combattivo e il suo non piegarsi alle avversità che per lei sono tante. Non vuole scendere a compromessi e non vuole uniformarsi alla massa, cosa tanto rara, considerato il periodo storico in cui si svolge la vicenda. Il conte, è un uomo spezzato nel corpo e nell'anima, egoista e vanesio fino a prima dell'incidente che lo ha privato della bellezza e di una gamba, sconfitto e arrabbiato in lotta con il mondo, che si sente senz'anima e vuoto.
Tra i due protagonisti nascerà qualcosa di forte, nonostante le loro differenze e il carattere burbero e acido del conte, ma Rasalynn riuscirà a vedere oltre le apparenze e soprattutto sarà colei che farà battere il cuore al conte, che lo farà tornare vivo e finalmente un uomo degno di essere chiamato tale?
Una bella storia, i protagonisti sono tutti incastrati alla perfezione, i personaggi di contorno sono quasi necessari a volte, e non appesantiscono assolutamente la narrazione. Ho vissuto l'evoluzione del conte attraverso gli occhi di Rosalynn, mentre  attraverso la voce narrante del conte ho sondato i suoi costanti complessi, il suo non aver mai provato l'amore, e il non aver riconosciuto subito il sentimento provato nei confronti di di Rosalynn, che riesce a guarirlo, tanto addirittura da non notare più le sue cicatrici.

"Questo lo dite voi, signore. Io vedo una bellezza abbagliante. E no, non vi sto prendendo in giro, come la vostra espressione parrebbe supporre. Il problema, è che guardate le cose nel modo sbagliato. Considerate il temporale soltanto per la forza devastatrice ma non come strumento per far apparire arcobaleni. Per voi la roccia è soltanto roccia, come quella parete li, vedete? Brulla, prima di germogli, un sasso inutile e appuntito e piuttosto brutto. Io, invece, vedo ciò che cela al di là della sua apparenza. E anche Rosalynn. Noi siamo in grado di scovare la quarzite in mezzo ad una landa"

Se amate le favole classiche come la Bella e la Bestia, non potete assolutamente perdervi questa chicca!
Buona lettura.

Magnifico
Alla prossima, Annalisa Vernazza.
Il team di Passion For Books. ♥

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