Titolo: L'inganno perfetto
Autrice: Nicholas Searle
Genere: Thriller
Editore: Rizzoli
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to be continued...
SINOSSI
La foto questa volta non ha mentito. Roy la riconosce appena entra nel locale: lineamenti di porcellana e una figura esile, perfetta, l'incedere fiero e sfrontato. Niente a che vedere con le vedove assegnategli finora dal sito che accoppia maldestramente vecchi insignificanti a donne consumate e depresse. Anche Betty lo individua subito: distinto e autorevole, capelli candidi ravviati all'indietro, occhi azzurri impressionanti. Se lo scorrere del tempo non avesse conferito a quello sguardo un che di malinconico, la donna di fronte a lui avrebbe quasi paura. Ma non importa, perché lo ha trovato e vuole andare fino in fondo. Perché ci sono cose che non possono essere dimenticate. Né perdonate. A Roy, lei sembra un dono piovuto dal cielo, il bersaglio ideale per il colpo che lui, truffatore di lungo corso, intende mettere a segno. L'ultimo, il più importante, un vorticoso giro di roulette prima di ritirarsi dalle scene. Il piano è semplice, un classico più volte collaudato. Basta attenersi al copione e funzionerà. E infatti, come previsto, Betty gli apre le porte del suo mondo. Eppure, a poco a poco, Roy si ritrova su un palcoscenico diverso, protagonista suo malgrado di un secondo atto inatteso e funambolesco, il più insidioso cui abbia mai preso parte.
RECENSIONE
Roy Courtnay ha vissuto tutta
la vita tra inganni e truffe. Durante la sua esistenza si è attorniato o,
sarebbe meglio dire servito, di persone disposte alla menzogna quanto lui ma non
brave quanto lui, sia chiaro, e quella differenza gli ha permesso di
controllarle, ingannandole tanto o poco secondo quanto gli era necessario per
il successo della truffa in corso, cavandosela sempre alla grande e ora,
ottantenne di piacevole aspetto, vuol fare un ultimo giro di walzer, un ultimo
inganno, non perché abbia bisogno di soldi, di quelli ne ha più che abbastanza, ma per mettere alla prova ancora una
volta la sua lucidità, la sua destrezza nel mentire e, non ultima, la
sua capacità nello scegliere il bersaglio giusto.
“Va detto, questa signora pare
proprio piovuta dal cielo, quanto meno stando alle informazioni che ha riletto
sullo schermo. Era anche ora. Sa bene come gestire quei momenti in cui la
parola giusta o una frottola innocente
trasformano piccole imperfezioni in attributi del tutto positivi”
Ho iniziato a leggere questo romanzo senza
minimamente aspettarmi di trovarmi di fronte un ottantenne che si sta
preparando per incontrare la sua vittima, una signora ottuagenaria che lui intende truffare. La cosa mi ha alquanto
incuriosita. Va bene, mi sono detta, vediamo un po' come intende fare visto che
a quell'età i coinvolgimenti passionali non sono proprio al primo posto nel
tentativo di affascinare qualcuno.
Più leggevo e più scoprivo che
c'era molto di più che una semplice truffa in gioco.
“Sa per esperienza che basta
una grossa menzogna e il piacere che sente dentro di sé è più che sufficiente.
E' necessario non perdere di vista l'obiettivo; ma per Roy l'appagamento non
sta lì. E' nell'esecuzione, nel raggiro”
Searle sceglie il narratore
esterno per questa storia ed è un'ottima scelta perché in questo modo riesce a
mostrarci, per ogni personaggio, ogni emozione, ogni pensiero, ogni dolore
fisico o mentale e il lettore ogni volta entra in un personaggio diverso con
diversi pensieri e considerazioni riguardanti lo stesso momento e trattandosi
di personaggi tutti più o meno usi all'inganno, spesso ci si trova in una
ragnatela di “chi sta ingannando chi e come” dalla quale non ci si può
liberare se non continuando a leggere per capirlo, e Searle è bravissimo a non
dare tregua a chi legge: non ci si può
staccare dalla lettura finché non si chiarisce la situazione.
Anche la scelta dei tempi va
in questa direzione, lo scrittore divide la storia su due piani temporali, il
presente e passato dedicando un capitolo all'uno e uno all'altro, ma se nel
presente i fatti si susseguono lineari, quando si salta nel passato ogni
capitolo ci porta un po' più lontano dall'oggi fino ad arrivare alla seconda
guerra mondiale.
Con una scrittura abile dove
non troviamo mai lo stesso termine due volte, Searle ci trascina con Roy dentro
la sua vita fatta d'inganni, di trappole innescate, di vili sotterfugi.
“Si tira su di nuovo e gongia
il petto. Annoda con attenzione la cravatta e si spazzola i capelli. Sarà pure
vicina ma lui è ancora qui, vitale e potente.
…. che vita che ha vissuto,
pensa ultimando i preparativi, mentre si spruzza un po' di colonia sulle
guance. E' agghindato e vigile, pronto a fronteggiare il momento”
Già, Roy è cosi, vigile e
pronto a fronteggiare il momento, fino alla fine pur col fiato corto, la vista
che s'annebbia, le gambe che cedono.
Searle è abile a seminare indizi qua e là
indicandoci la vera origine della vicenda raccontata, ma è così bravo a
nasconderli nelle azioni che si alternato tra presente e passato che non ci
accorgiamo d'averli incontrati se non all'epilogo della storia quando ogni
pezzo del puzzle va finalmente al suo posto.
È davvero un bel romanzo che
consiglio agli amanti del giallo dove trova posto anche l'aspetto psicologico
dei personaggi e, non meno importante, la collocazione storica.
Buona lettura!
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Bello |
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