Titolo: Lo Schiavo
Autrice: Kate Aaron
Genere: Fantasy Qlgbt MMM
Editore: Quixote Edizioni
Ebook: 3,99€
Per acquistarlo → Lo schiavo
to be continued...
SINOSSI
La libertà è solo un’illusione.
A ventisette anni, Tamelik è stato uno schiavo per più di metà della sua vita. Remissivo di natura, non puoi impedirsi di innamorarsi del padrone, che lo tratta con gentilezza.
Quando la padrona se ne va, Tam osa pensare che il suo amore sarà abbastanza per lui, finché non gli viene ordinato di comprare un altro schiavo.
Vorrebbe odiare Kai, perché è ribelle e ingrato, e appartiene alla stessa razza degli uomini che hanno assassinato la sua famiglia, ma soprattutto perché è destinato a diventare il suo rimpiazzo nel letto del padrone. Ma è difficile odiare un uomo che piange fino ad addormentarsi, sobbalza al più lieve tocco e arrossisce in maniera meravigliosa quando viene baciato.
A ventisette anni, Tamelik è stato uno schiavo per più di metà della sua vita. Remissivo di natura, non puoi impedirsi di innamorarsi del padrone, che lo tratta con gentilezza.
Quando la padrona se ne va, Tam osa pensare che il suo amore sarà abbastanza per lui, finché non gli viene ordinato di comprare un altro schiavo.
Vorrebbe odiare Kai, perché è ribelle e ingrato, e appartiene alla stessa razza degli uomini che hanno assassinato la sua famiglia, ma soprattutto perché è destinato a diventare il suo rimpiazzo nel letto del padrone. Ma è difficile odiare un uomo che piange fino ad addormentarsi, sobbalza al più lieve tocco e arrossisce in maniera meravigliosa quando viene baciato.
RECENSIONE
Ho letto questo breve romanzo in
anteprima, devo dire che non mi ha lasciato a bocca aperta, ma mi ha comunque suscitato delle emozioni
piacevoli; e non parlo di sesso visto che è un fantasy erotico, ma veri e propri
sentimenti che spesso non prendiamo in considerazione perché sono
all’ordine del giorno.
Il romanzo ha tre protagonisti uomini: Il padrone e due schiavi del
piacere Tam e Kay.
Tam è uno schiavo di ventisette anni, fatto prigioniero da bambino, dopo che
ha visto la sua famiglia assassinata è stato comprato da un giovane uomo,
divenuto appunto il suo Padrone.
“Avevano preso la mia sorella minore e non
si erano preoccupati di fare a turno, troppo avidi di lacerare la sua carne di
donna. Uno mi aveva tenuto per i capelli, costringendomi a guardare mentre
abusavano di lei fino a che il suo cuore terrorizzato non aveva ceduto. Anche
allora, non avevano finito.”
Lo schiavo trascorre la sua vita rinchiuso tra le mura del padrone,
soddisfacendolo in tutto e per tutto senza però essere trattato da schiavo a
parte il fatto di vestire con un succinto perizoma e un collare al collo come
segno di proprietà .
“Il suo collare mi marchiava come sua
proprietà , e uno schiavo fuggitivo non era mai trattato con gentilezza da
coloro che lo catturavano.”
Un giorno il padrone manda Tam al mercato per fare le sue veci e acquistare
un nuovo schiavo. Tra tutti, Tam scegli il più selvaggio, il più adulto e anche
più bello degli schiavi, Kay, ex soldato.
La convivenza iniziale non è semplice, ma pian piano con la gentilezza del
padrone e la dolcezza di Tam, anche Kay riesce ad accettare la sua nuova vita.
Come potete leggere dalla breve sinossi che
ho scritto non è uno di quei libri che suscita grandi emozioni, ma se
riuscirete a leggere attentamente e a scovare il nocciolo del frutto, come me
proverete dei sentimenti e magari qualche lacrima vi righerà la guancia.
«Il nostro padrone è un uomo buono...»
«Io non ho un padrone! Sono un uomo libero.»
«Non più.»
L’autrice non ha voluto parlare di semplici schiavi, sottomessi, umiliati o
sfruttati dal potere del padrone, ma di semplici uomini che forse grazie al
padrone che si ritrovano sono degli schiavi liberi, si avete letto bene
“schiavi liberi”, e istruiti in quanto ottengono tutto ciò che richiedono ,soprattutto la fiducia del padrone.
Tra le righe ho trovato sentimenti forti di amore, amicizia e fiducia. Non
è semplice amare chi ci rende prigioniero e ci toglie la libertà , ma questi due
schiavi hanno accantonato la rabbia e il dolore facendo privilegiare l’amore
quello vero.
«Ti ha lasciato uscire da solo, e tu non hai nemmeno provato a scappare, è
cosi?»
«Certo. Appartengo a questo posto. »
«No, non è vero! Nessuna persona dovrebbe
avere il potere di possederne un’altra. Non riesci a vedere quanto sia
sbagliato? Guarda che cosa ti ha fatto!»
«Il padrone non mi possiede qui. » Toccai
il collare. « Mi possiede qui.» Mi misi una mano sul petto.
Ammiro la scrittrice che ha scelto l’amore omofobo, siamo nel 2018 diciamo
tutti di essere moderni, fregarci di ciò che fanno gli altri, ma ancora molti
escludono i gay. E questo romanzo è un modo per
far capire che anche loro, non diversi da noi etero, hanno dei sentimenti,
sentimenti più affini di noi e modi molto più dolci e gentili come spesso
descritto nei rapporti tra i due schiavi o tra gli schiavi e il loro padrone.
“Avevo smesso solo quando il padrone era
entrato nella mia camera, mi aveva preso in braccio e mi aveva portato nel suo
letto. Accoccolato contro il suo robusto petto, fasciato dalle sue coperte, mi
ero sentito tranquillo come mai mi era accaduto dall’ultima volta in cui ero
stato al sicuro con la mia famiglia.”
La lettura è scorrevole, semplice e leggera. I rapporti espliciti di sesso
non sono volgari. I discorsi tra i protagonisti sono profondi. Il finale non è
scontato e non termina con un “vissero tutti felici e contenti”, da quello che ho
capito ci sarà un seguito e non vedo l’ora di leggerlo.
L’autrice ha
raccontato tanto del primo schiavo, Tam, mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa
in più sul padrone, il perché della sua gentilezza e cura verso i suoi schiavi.
Lo consiglio, anche se, a parte la piacevole lettura, non riesco a trarre
nessun insegnamento o piacevole ricordo, a parte il fatto che mi siano piaciuti i personaggi.
Buona lettura!
Bello |
Il team di Passion For Books. ♥
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